Pescara. Importante riconoscimento per il Palazzo delle Poste di Pescara, la cui bellezza è stata esaltata nel prestigioso volume artistico “Le Belle Poste. Palazzi storici delle Poste Italiane”, edito da Franco Maria Ricci in occasione dei 160 anni di Poste Italiane.
Situato su corso Vittorio Emanuele, l’edificio venne ultimato nel 1933 su progetto dell’architetto Cesare Bazzani, noto nell’ambiente romano per aver costruito la Galleria d’Arte Moderna (1911), l’Ospedale Fatebenefratelli (1930) e il Ministero della Pubblica Istruzione in Trastevere (1928). Pochi anni prima, nel 1927, la città di Pescara era divenuta capoluogo di provincia. Fu questo il motivo che determinò l’ubicazione dell’edificio su corso Vittorio Emanuele, principale arteria urbana. L’area prescelta, precedentemente occupata da vecchi edifici, risulta in tal modo situata lungo l’asse che dalla stazione ferroviaria conduce al fiume Pescara, all’altezza di piazza Italia, dove ha sede il Municipio. Il palazzo, originariamente a pianta quadrata, ha l’accesso principale, preceduto da una scalinata, su corso Vittorio Emanuele, e gli accessi secondari sulle vie laterali; un ingresso per gli addetti è sul retro.
Il Palazzo venne ampliato nel 1953, con l’inserimento di un modesto corpo di fabbrica a tre piani a struttura in cemento armato, rifinito esternamente a intonaco. L’intero complesso è costituito da un piano seminterrato destinato a depositi vari e impianti, un piano rialzato con sala al pubblico, ampia sportelleria, primo e secondo piano dove sono collocati i rimanenti uffici. Le rifiniture interne sono sobrie e lineari, le pavimentazioni generalmente in marmette di graniglia, gli infissi interni ed esterni in abete, la sala al pubblico e le scale con rivestimenti marmorei. Il prospetto principale, con finiture in travertino ascolano e sul quale spiccano otto semicolonne a doppia altezza, presenta un’architettura lineare, caratterizzata al piano rialzato da ampie finestrature ad arco a tutto sesto, sormontate al primo piano da finestre più piccole, individuate da forti imbotti e da archi ribassati.
All’interno, si distinguono inoltre un affresco di Elio D’Epifanio collocato sulla parete frontale sopra la sportelleria e 57 formelle in ceramica policroma dello scultore Giuseppe Di Prinzio, oggi restaurate ed esposte sulla parete laterale.
I palazzi di Poste Italiane spesso sono opere d’autore, nelle loro più diverse declinazioni artistiche e strutturali hanno rappresentato negli anni la trasformazione che il nostro Paese ha vissuto tra la fine dell’Ottocento e il secondo dopo guerra. Anche dal punto di vista della cultura architettonica hanno contribuito a delineare il contorno di una inedita modernità: soprattutto dagli anni ’30 del Novecento, nel segno dello stile razionalista. Senza dimenticare l’importante ruolo sociale che hanno rappresentato per tutte le generazioni e in ogni epoca.
Il testo artistico “Le Belle Poste. Palazzi storici delle Poste Italiane” è una raccolta di schede tecniche, immagini e approfondimenti degli edifici storici accompagnati da bozze e disegni realizzati da fotografi d’eccellenza come Luciano Romano, Giovanni Ricci-Novara e Massimo Listri. Nell’anno in cui Poste Italiane celebra i suoi 160 anni, i Palazzi di Poste continuano a rappresentare un punto di riferimento sul territorio nazionale e ad essere un simbolo della bellezza architettonica e della storia dell’Italia. Il Palazzo delle Poste e Telegrafi di Pescara, oggi come ieri, è emblema di un’epoca e ricopre un ruolo di indiscutibile testimonianza storica e di maestosa autorevolezza.