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Patente e malattia oncologica: alla Camera l’appello per una riforma nazionale inclusiva e sicura

Elvira Maiolini di Elvira Maiolini
6 Novembre 2025
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Roma. A Palazzo Montecitorio, nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, si è svolta la presentazione del VII Congresso Nazionale SIMCe, Società Italiana di Medicina Certificativa, dedicato al tema “Valutazione dell’idoneità alla guida. Disabilità, invalidità e patologie oncologiche tra sicurezza e inclusione”. L’incontro, di alto profilo istituzionale e medico, ha portato al centro del dibattito una delle lacune più significative del sistema normativo italiano: l’assenza di regole chiare e uniformi per il rilascio o il rinnovo della patente ai pazienti oncologici guariti o in trattamento.

Oggi, infatti, la valutazione dell’idoneità alla guida per chi ha affrontato un tumore è affidata alle Commissioni Mediche Locali, che operano in base a criteri differenti da regione a regione. Questa disomogeneità produce decisioni contrastanti e situazioni di iniquità: un paziente in remissione può essere giudicato idoneo in una provincia e non idoneo in un’altra, con ripercussioni gravi sulla vita personale, familiare e professionale. Una discrepanza che, come sottolineato da più relatori, contraddice il principio di uguaglianza e mina la fiducia dei cittadini in un sistema sanitario che dovrebbe valorizzare la guarigione e non penalizzarla.

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Durante il dibattito, è stato evidenziato come il diritto alla mobilità rappresenti una componente fondamentale della dignità e della qualità della vita. Limitare la patente senza basi scientifiche solide equivale a restringere la libertà di movimento di persone che hanno superato una malattia e sono perfettamente autonome. “La medicina moderna consente oggi a migliaia di pazienti di tornare a una vita piena e attiva. È inaccettabile che la legge resti ferma a logiche di esclusione e sospetto. Serve una riforma urgente che armonizzi criteri e competenze”, ha dichiarato il presidente della SIMCe, Giorgio Ruggeri.

All’incontro hanno preso parte rappresentanti istituzionali e tecnici di primo piano: l’On. Fabio Rampelli, Vice Presidente della Camera dei Deputati; l’On. Enzo Amich, membro della Commissione Trasporti; l’Ing. Gaetano Servedio, Direttore Generale della Motorizzazione Civile; Francesco Osquino, Vice Segretario Nazionale Studi UNASCA; Lucia Vecere, di ACI Mobilità e Sicurezza; Vincenzo Farabella, Presidente FISH e consigliere CNEL; e lo stesso Giorgio Ruggeri, Presidente SIMCe. Tutti i relatori hanno concordato sulla necessità di una riforma legislativa che definisca parametri clinici uniformi e aggiornati, in grado di conciliare sicurezza stradale e tutela dei diritti dei cittadini guariti.

L’On. Rampelli ha ricordato come “la sicurezza stradale e la tutela della salute non siano obiettivi in contrasto, ma valori che devono convivere in una normativa moderna e rispettosa della persona”. L’On. Amich ha invece ribadito l’importanza di una collaborazione sinergica tra Parlamento, Ministero dei Trasporti e Ministero della Salute “per garantire una visione unitaria e scientificamente fondata”.

La SIMCe ha annunciato l’intenzione di presentare al prossimo Congresso nazionale una proposta concreta di linee guida condivise, elaborate con il contributo di medici certificatori, giuristi e rappresentanti istituzionali. L’obiettivo è superare la discrezionalità delle commissioni locali, introducendo un sistema più trasparente, digitalizzato e basato su criteri clinici documentati, capace di tutelare la privacy e valorizzare il percorso di guarigione dei pazienti.

Come è emerso nella conclusione dell’incontro, “la patente non è solo un documento, ma uno strumento di libertà. Restituirla a chi ha vinto la malattia significa riconoscere pienamente il suo diritto di tornare alla vita.”

La presentazione promossa da SIMCe rappresenta un segnale importante per tutto il mondo medico, associativo e istituzionale. La presenza congiunta di esponenti di Governo, esperti tecnici e associazioni testimonia la volontà di avviare un percorso legislativo che unisca sicurezza, salute e diritti civili, garantendo a tutti i cittadini un trattamento equo e rispettoso. Il dibattito proseguirà durante il VII Congresso Nazionale SIMCe, previsto per novembre, dove saranno illustrate le proposte ufficiali di riforma e le nuove linee guida operative per medici certificatori e commissioni.

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