Chieti. Alla fine di maggio era arrivato l’annuncio della raccolta fondi destinata agli scavi di piazza San Giustino a Chieti. L’assessore regionale Sara Marcozzi (M5S) aveva definito “incredibile” il fatto che per valorizzare gli scavi della piazza si fosse arrivati a una raccolta fondi dei cittadini.
“Incredibile che, ancora oggi, sia necessario un intervento in prima persona dei cittadini, che di tasca propria sono costretti a raccogliere i fondi per questo scopo”, scrisse in una nota alla stampa.
Marcozzi: “A Chieti raccolta fondi per scavi archeologici, incredibile!”
A quanto pare ora la raccolta fondi si è conclusa: i cittadini si sono presentati in Comune per donare all’amministrazione settemila euro ma la giunta non li ha ritirati. Ed ecco allora che ritorna ancora sull’argomento l’assessore che scrive:
“Nell’epoca della ‘politica della partecipazione’, il rifiuto da parte della Giunta di Chieti dei fondi raccolti in favore degli scavi archeologici in Piazza San Giustino può rappresentare un grave, incredibile e anacronistico episodio, tale da scoraggiare chiunque voglia mettersi al servizio dell’Istituzione pubblica. Ci sono decine e decine di cittadini che hanno messo mano al portafogli per dare un aiuto economico concreto a un Ente in dissesto, donando la cifra di settemila euro per contribuire a riportare alla luce una parte della storia della nostra città, in modo da dare contestualmente una spinta al rilancio economico e turistico di Chieti. Vedere che, invece di ringraziare i cittadini, la Giunta si volta dall’altra parte, accampando non meglio precisate normative per non accettare la somma di denaro e ignorare la volontà dei cittadini di investire nel futuro della nostra città, è quanto di più lontano ci si possa aspettare da un’Istituzione”.
Prosegue il capogruppo M5S in Regione Abruzzo Marcozzi: “È peraltro una decisione maturata con colpevole ritardo. Sono settimane che in città si parla della raccolta fondi, tanto che dalla Giunta era già stato inviato un comunicato stampa a commento dell’iniziativa dei cittadini, ma mai si era fatto esplicito riferimento all’impossibilità burocratica di accettare tale donazione. Per questo chi si trova alla guida del Comune ha il dovere di dare spiegazioni ben più dettagliate al riguardo, anche perché un’Amministrazione che non si presenta alla consegna di una donazione che ha l’obiettivo di stimolare la valorizzazione turistica della propria città, dà una pessima immagine di sé, comunque la si voglia vedere. Il nome della raccolta fondi è ‘Perché Chieti è anche mia’, ma vicende così mettono in dubbio anche questo concetto base della cittadinanza e dell’appartenenza a una comunità. Si faccia chiarezza subito”, conclude.