L’Aquila. Verde di casa nostra che passione! Spinte dalla voglia di vacanza low cost a causa del caroprezzi, tornano a Pasqua e Pasquetta le scampagnate in agriturismo per i tanti abruzzesi che lo scorso anno erano stati costretti a rinunciare a causa delle misure di restrizione per la pandemia. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Abruzzo per le festività pasquali e i ponti di primavera, favoriti dalla fine dello stato di emergenza. Gli effetti della guerra tra Russia e Ucraina e il caro energia, ma anche l’andamento dei contagi, impattano”, spiega Coldiretti, “sulle intenzioni di vacanza degli italiani favorendo le decisioni “last minute”. In tale ottica, scampagnate e gite fuori porta rappresentano dunque una soluzione per chi non vuole rinunciare a stare all’aria aperta senza pesare troppo sul bilancio familiare”.
“Un’opportunità in tale senso, anche con l’allentamento delle misure restrittive, è offerta dalle circa 600 strutture agrituristiche presenti in Abruzzo”, continua Gabriele Maiezza presidente regionale dell’associazione agrituristica Terranostra, “dove si lavora sia per l’accoglienza degli ospiti che per quella di chi vuole trascorrere una giornata in campagna, magari approfittando della cucina dei cuochi contadini o delle pietanza da asporto. Molte aziende”, continua, “si sono, infatti, attrezzate con la semplice messa a disposizione di spazi per picnic, tende, roulotte e camper in cui gustare j prodotti di Campagna amica. Se la tavola con la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata, a far scegliere l’agriturismo”, conclude la Coldiretti, “è la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness. I ponti di Pasqua e primavera rappresentano un appuntamento molto atteso dal settore agrituristico con le aziende che hanno perso nel 2021 ben il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani”, conclude l’analisi di Terranostra e Coldiretti.