L’Aquila. È partita non nel migliore dei modi la 730esima edizione della Perdonanza Celestiniana all’Aquila, che nella serata di ieri ha preso il via. Il programma ha previsto alle ore 20 la cerimonia inaugurale, nella quale Emma Placidi e Matteo Di Nino, giovani aquilani nati nel 2009, l’anno del terremoto che ha colpito L’Aquila e altri 56 Comuni del cratere, hanno portato il fuoco della Perdonanza per l’accensione del braciere, e in seguito, a partire dalle 21:30, nel palcoscenico allestito nel Teatro del Perdono davanti la Basilica di Santa Maria di Collemaggio sono salite alcune importanti voci della musica italiana nell’evento dal titolo “Un canto per la rinascita…tra cielo e terra”.
Come spiegato da diversi comunicati stampa sia del Comune dell’Aquila sia dell’organizzazione della Perdonanza, l’ingresso al pubblico – consentito dalle ore 18 – era libero e gratuito, senza alcuna prenotazione, sino ad esaurimento posti, anche per le persone con disabilità. Ragion per cui, chiunque avesse voluto prendere parte alla manifestazione era perfettamente consapevole – o comunque sarebbe dovuto esserlo – dell’eventualità, una volta arrivati nei pressi del Teatro del Perdono, che i posti fossero già esauriti, visto il grande afflusso di gente che si poteva presupporre.
Per diverse ore dopo l’apertura dei cancelli, fino addirittura all’inizio del concerto di Renato Zero, dei The Kolors, di Malika Ayane, di Colapesce Dimartino, dei Tiromancino e di Gianluca Terranova, accompagnati dall’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila, che era l’evento più atteso della serata inaugurale della Perdonanza, a partire da Piazzale Tullio de Rubeis fino a tutto il Viale Giacomo Caldora e, parallelamente, per tutto il Viale di Collemaggio, che erano i due accessi alla Basilica di Collemaggio, la situazione che si è palesata a tutti gli avventori, aquilani e non, è stata tutt’altro che quella che ci si poteva prefigurare. Lungo questi viali sono state predisposte due file per le persone che volevano accedere all’area del concerto, una a destra, per la ‘gente comune’, pienissima di una persone accalcate, rimaste bloccate per ore come dentro a un recinto, senza ricevere istruzioni sul da farsi, l’altra a sinistra, per ‘gente con inviti speciali’, che è l’unica che di fatto è riuscita ad entrare. Si è diffusa, infatti, la voce che alcuni pochi eletti avessero ricevuto un invito personale tramite qr code, ma il mistero rimane. E il tutto – è bene ribadirlo – per un evento per il quale non era prevista la prenotazione del posto.
Ovviamente, con il passare prima dei minuti, e poi delle ore, il malcontento della gente della fila di destra, che vedeva sfilare in tranquillità le persone nella fila accanto, è cresciuto, a tal punto che più volte ha provato a sfondare i blocchi di transenne, per provare ad accedere all’evento. Gli animi, come è possibile vedere nel video in esclusiva di AbruzzoLive, si sono scaldati e sono montate le proteste nei confronti dell’amministrazione comunale dell’Aquila e degli organizzatori della 730esima Perdonanza celestiniana, al grido di “Buffoni!”. Sul luogo della protesta, sono giunte pattuglie di carabinieri, di polizia, oltre che degli addetti della sicurezza, palesemente in difficoltà perché, consci dell’assurdità e della criticità situazione, non potevano dare alle persone giustificazioni per la ‘imperdonabile’ organizzazione della Perdonanza, dal momento che, giustamente, stavano eseguendo il loro lavoro, che prevedeva di seguire gli ordini dall’alto, anche se evidentemente sbagliati.
GUARDA IL VIDEO:
Il tutto mentre Pierluigi Biondi, a centinaia di metri di distanza, pronunciava in tutta tranquillità il suo discorso inaugurale: “Diamo inizio alla 730ma Perdonanza; al celestiniano viaggio con Dio; al pellegrinaggio verso il Grande Giubileo del 2025, in nome di una rinnovata fraternità universale, di cui il mondo ha urgente bisogno. Papa Francesco ha scelto come motto del prossimo Giubileo di Roma ‘Peregrinantes in Spem’, Pellegrini di Speranza, perché il pellegrinaggio è un andare finalizzato, che supera il quotidiano per connettersi con il sacro. Questo particolare cammino ha l’obiettivo di recuperare la speranza, che è una delle tre virtù cardinali del cristianesimo. Nell’attuale scenario – di divari economici, di tensioni sociali e di violenza, dove i teatri di guerra sembrano non avere soluzione – è difficile alimentare la speranza. Per questo, Papa Francesco vede nel pellegrinaggio, nella forza della preghiera, nella potenza del perdono e nella bellezza della riconciliazione, le azioni per rivivificare la speranza e, quindi, rendere possibile la pace”.
“Siamo prossimi all’inizio del Giubileo del 2025″, ha dichiarato invece l’arcivescovo metropolita dell’Aquila, sua eccellenza mons. Antonio D’Angelo, “e la Chiesa ci ha invitato a riflettere proprio sul tema della preghiera per prepararci bene alla celebrazione dell’anno giubilare, così da attingere alla grazia della Misericordia la luce necessaria per una vita nuova. Quindi anche noi siamo chiamati a riscoprire o scoprire il valore della preghiera. È necessario ripensare a questa dimensione della vita che non è un optional ma un elemento costitutivo dell’uomo perché possa trovare quella Luce che gli permette di vivere bene la propria esistenza. Chi prega trova in se stesso sicurezza anche di fronte alla fatiche e alle ostilità della vita. La preghiera permette all’uomo di trovare un orientamento e di dare un senso a ciò che fa, aprendogli un orizzonte di speranza. Questo fuoco richiami in ciascuno di noi il messaggio che ci ha lasciato in eredità San Celestino V, Papa. La luce dell’amore di Dio sia la vera bussola della nostra esistenza, per compiere il viaggio della vita seminando e costruendo il bene, come ci ha testimoniato Papa Celestino che noi oggi devotamente veneriamo”.
Nel frattempo, un gruppo di persone è riuscito a sfondare il blocco delle transenne e a proseguire verso la Basilica, dove altre transenne si sono frapposte tra loro e l’accesso al concerto, ma ha continuato a rimanere lì, al varco d’ingresso, nella speranza che alle 21:30, orario di inizio del concerto, gli addetti alla sicurezza aprissero il varco a tutti. Questo perché, come era visibile anche da dietro le transenne, c’erano ancora molti posti a sedere liberi e, inoltre, dietro le sedute c’era un’area totalmente libera in cui poter assistere al concerto stando in piedi, come del resto è avvenuto ed è stato consentito nelle scorse edizioni della Perdonanza. Eppure, dopo ore di attesa, in una serata straordinariamente calda e afosa per le consuete temperature dell’Aquila, con tanti anziani, bambini, donne in gravidanza, “rinchiusi come animali”, a detta di molti, nessuno dell’organizzazione è stato capace di invitare le persone ad andare via, ordine che, se effettivamente i posti a sedere erano esauriti, poteva essere dato già diverse ore prima.
È necessario ripensare all’organizzazione e al piano sicurezza della Perdonanza, manifestazione che richiama nel Capoluogo abruzzese migliaia di persone provenienti da ogni parte d’Italia, pubblicizzata ovunque, addirittura con gigantografie e volantini affissi nelle stazioni metro di Roma, che nel 2025 ospiterà il Giubileo, soprattutto per evitare che quella che sarà la Capitale italiana della Cultura 2026 faccia un’altra figura ‘imperdonabile’.