Chieti. Parità di genere, tra impegno e resistenze: il bilancio della Provincia di Chieti. Bilancio di fine anno dell’attività della Consigliera di Parità della Provincia di Chieti.
Il 31 dicembre è tempo di bilanci, ma anche di riconoscimento del lavoro svolto. Un anno impegnativo e intenso, caratterizzato da attenzione costante, vigilanza e responsabilità istituzionale, quello che si chiude per la Consigliera di Parità della Provincia di Chieti.
Nel corso dell’anno l’attività si è sviluppata attraverso azioni di monitoraggio, informazione, sensibilizzazione e confronto, con l’obiettivo di tutelare le pari opportunità, prevenire le discriminazioni nei luoghi di lavoro e promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza sostanziale. Va evidenziato come l’assenza di un numero elevato di segnalazioni formali di discriminazione non possa essere letta automaticamente come assenza del problema, ma anche come conseguenza di una figura istituzionale ancora poco conosciuta, alla quale spesso lavoratrici e lavoratori non sanno di potersi rivolgere.
Tra le principali criticità emerse resta quella dei Piani di Azioni Positive (PAP): strumenti obbligatori per legge che risultano ancora largamente disattesi. Solo 4 Comuni su 101 hanno trasmesso o aggiornato regolarmente il Piano e richiesto il prescritto parere della Consigliera di Parità, evidenziando una carenza significativa proprio da parte degli enti pubblici, chiamati a essere modello di legalità e buone pratiche.
Sul versante del lavoro femminile, la presenza di aziende certificate per la parità di genere, seppur positiva, resta numericamente ancora limitata rispetto al tessuto produttivo provinciale. Un segnale che indica come il percorso verso una reale uguaglianza sia avviato, ma non ancora strutturale, e che richiede un impegno più deciso e condiviso.
Nel corso dell’anno non sono mancati tentativi di promuovere iniziative di sensibilizzazione e collaborazioni istituzionali che, in più occasioni, hanno incontrato resistenze e chiusure, a conferma di quanto il tema della parità di genere sia ancora percepito come marginale, anziché come un valore fondante dell’azione pubblica.
“La parità di genere non è un’opzione né un adempimento formale: è un dovere giuridico e una responsabilità pubblica. Questo anno di lavoro ha messo in evidenza impegno, ma anche ritardi e resistenze che non possono più essere ignorati. La parità si costruisce con atti concreti, non con dichiarazioni di principio”, dichiara la Consigliera di Parità Monica Brandiferri.
Sulla stessa linea il Delegato alle Pari Opportunità della Provincia di Chieti, Carlo Moro, che sottolinea: “La promozione delle pari opportunità è una sfida culturale e istituzionale che richiede continuità, coerenza e responsabilità. Il lavoro svolto va rafforzato per costruire politiche più inclusive e realmente efficaci sul territorio”.
L’auspicio per il nuovo anno è che le istituzioni assumano pienamente il proprio ruolo, riconoscendo che la parità di genere non è una concessione, ma un diritto esigibile e un dovere collettivo.


