Pescasseroli. Come è ben noto a tutti, l’orsa Amarena è tornata a far parlare di sé! E allora il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ha fatto il punto della situazione e ha informato tutti i cittadini con un quadro completo su come comportarsi quando si incontrano gli animali selvatici.
Nei giorni passati, con i suoi quattro “cuccioli”, oramai quasi più grandi di lei, Amarena ha frequentato spesso l’abitato di Goriano Sicoli (AQ), un Comune abruzzese che fa parte del Parco Regionale Sirente – Velino.
Amarena è un’orsa confidente e ciò vuol dire che ha perso la sua naturale diffidenza nei confronti dell’uomo. Alla vista delle persone non fugge immediatamente. Si avvicina alle aree abitate in orari e con frequenza molto diversi rispetto a quanto fatto dagli altri orsi e da tutta la fauna in generale. Come previsto dal Protocollo Orsi Confidenti – approvato dalla Regione Abruzzo con DGR 441 dell’11 agosto 2017 – sin dal primo avvistamento dell’orsa sono giunti sul posto i Carabinieri Forestali, i Tecnici del Parco Sirente Velino che congiuntamente a Guardiaparco e Personale Scientifico del PNALM, hanno constatato i danni e monitorato la situazione, cercando di gestire tutte le possibili situazioni critiche che si sono create.
L’amministrazione di Goriano Sicoli ha provveduto ad informare i residenti circa la presenza del plantigrado comunicando le giuste norme comportamentali a cui attenersi, per garantire a tutti la massima sicurezza, per Amarena e per le persone stesse. Contestualmente è stata emessa un’ordinanza a firma del Sindaco Rodolfo Margarelli, molto simile a quelle già emesse nel corso della passata estate dai Comuni di Bisegna e di Villalago, dove per mesi Amarena e i suoi cuccioli sono stati ripetutamente avvistati.
La visita di Amarena è stata senza dubbio accolta con interesse e attenzione dalla popolazione locale, incuriosita dalla maestosa bellezza dell’animale e della sua altrettanto maestosa prole. Allo stesso tempo, però, la troppa curiosità di un evento così eccezionale ha spinto qualcuno ad adottare comportamenti assolutamente sbagliati nei confronti dell’orsa e dei suoi cuccioli, inseguendoli e mettendoli spesso all’angolo senza possibilità di fuga, come riscontrato attraverso i video realizzati e postati sui social.
In questo contesto, molto critico per quanto concerneva la sicurezza degli animali, i Carabinieri Forestali hanno gestito la situazione provando ad allontanare l’orsa e i cuccioli quando questi si sono avvicinati a punti del centro abitato particolarmente pericolosi o laddove era presente un numero eccessivo di curiosi.
Seppur agli occhi dell’osservatore può assumere una connotazione negativa, queste operazioni vengono svolte per il bene dell’orso!
Il coordinamento delle attività ha riguardato anche le attività di comunicazione e informazione ai cittadini, svolte di concerto con la Regione Abruzzo e il Parco del Sirente Velino, finalizzate a fornire alla popolazione locale indicazioni sui corretti comportamenti da seguire in caso di presenza di orso. Regole comportamentali identificate e codificate già anni fa grazie al Protocollo Orsi Confidenti approvato anche dalla Regione Abruzzo e diffuse con la campagna “Convivere con l’orso”.
Inoltre, a seguito del rinvenimento, risalente a circa 15 giorni fa, di bocconi avvelenati e di alcune carcasse di animali selvatici nell’area dell’Olmo di Bobbi, il luogo è oggetto di controllo da parte dei nuclei cinofili antiveleno dei Carabinieri Forestali, proprio perché frequentato dall’orsa Amarena con i cuccioli.
Ma con il ritorno di Amarena, sembrano quasi magicamente tornare a galla anche alcuni falsi miti, rispetto ai quali, ancora una volta, è bene a ribadire alcune questioni molto importanti.
Amarena è scappata dal Parco?
No. Amarena non è “scappata” dal Parco.
In maniera antropocentrica, ci ostiniamo a credere che orsi e altri animali selvatici debbano rispettare i confini delle aree protette, come se queste ultime fossero degli zoo recintati in cui gli animali vengono esposti ad uso e consumo del visitatore. Nulla di più sbagliato: le aree protette nascono per tutelare preziosi ecosistemi, che ospitano specie e habitat di particolare interesse e/o a rischio di estinzione. Ma non possono essere “recintate” né si può pretendere che gli animali siano consapevoli di confini da “rispettare”. Gli animali selvatici utilizzano gli spazi naturali nella maniera che ritengono più opportuna e funzionale per la loro sopravvivenza. La connessione tra ecosistemi è un presupposto fondamentale per la conservazione della biodiversità, in tutte le sue forme. E nel caso dell’orso marsicano la conservazione della specie passa proprio per la capacità di colonizzare, stabilmente, altre aree idonee presenti sul territorio, visto che la densità nella core area continua a crescere.
Amarena è arrivata a Goriano Sicoli perché ha fame non trova sufficiente cibo in natura?
Non ci stancheremo mai di dirlo: gli orsi che si avvicinano ai paesi non lo fanno perché in natura non c’è abbastanza cibo! Sono diversi, e spesso interconnessi, i motivi per i quali un orso si avvicina al paese. In generale, possiamo dire che orsi e tanti altri animali selvatici possono frequentare saltuariamente i centri abitati ed includerli nel loro home range. Molti di loro sono elusivi, notturni e tendono ad evitare l’uomo: si avvicinano, in alcuni periodi, perché per loro i paesi possono essere, a volte, una fonte molto facile e comoda di cibo e poi spariscono. Altri individui più “deboli”, invece, come ad esempio giovani inesperti o femmine con cuccioli adottano la strategia di passare più tempo in paese, per trovare cibo facile ed evitare problemi con altri orsi adulti o altri animali. Con il tempo, può accadere che alcuni di questi individui diventino “confidenti”. Ma cosa si vuole intendere con questo termine? Un orso confidente è un orso che ha subito un processo di abituazione all’uomo. L’abituazione è una risposta comportamentale che si osserva in molte specie animali, compreso l’orso. Si tratta di un processo che provoca nel tempo una graduale riduzione di una risposta a un determinato stimolo (presenza umana) poiché l’animale impara che non ci sono conseguenze negative. Amarena non scende nei paesi perché ha fame, ma lo fa perché confidente (come alcuni altri orsi) e, soprattutto, perché opportunista (come tutti gli orsi).
Non avendo paura dell’uomo, è perfettamente consapevole che in paese può trovare risorse alimentari di facilissimo accesso e tra l’altro molto ricche di proteine. Ma questo in alcun modo è causato, o correlato, dalla mancanza di risorse trofiche in Natura. Per tutto l’inverno, Amarena è stata monitorata a distanza dai Guardiaparco: per lei è stato un inverno molto attivo, in cui ha dormito poco e girato tanto, senza mai smettere di mangiare risorse di origine naturale in un periodo, l’inverno appunto, in cui non è per nulla facile trovare cibo. Eppure lo ha fatto! Alimentando per giunta quattro cuccioli, senza scendere in paese.
Ora ha ricominciato perché ha bisogno di maggiori energie e sa bene con quale facilità se le può procurare in paese, cosa che per altro le permette di evitare gli orsi maschi adulti che stanno uscendo dall’ibernazione e sono già pienamente attivi in montagna.
Infine, quanto sta accadendo in questi giorni dimostra l’importanza vitale delle misure di prevenzione, da adottare per la messa in sicurezza delle attività di allevamento. Abbiamo la fortuna di condividere il territorio con una delle specie di orso più rare e meravigliose al mondo e il cui futuro è ad altissimo rischio. La coesistenza tra uomo e orso è assolutamente possibile, ma va progettata, pianificata e, soprattutto, costruita giorno dopo giorno dalle persone, ognuno con il proprio ruolo. Già da tanti anni, si conoscono, quali sono i principali corridoi che usano gli orsi per il loro lungo cammino verso l’espansione e la conseguente uscita dal pericolo d’estinzione.
Non è più possibile agire d’urgenza, bisogna invertire questa tendenza e lavorare sui territori d’espansione come se l’orso fosse già arrivato.
Per assicurare un futuro all’orsa e ai suoi cuccioli, mai come adesso è fondamentale la conoscenza e la responsabilità di tutti, nessuno escluso. Amarena è riuscita a far superare il primo inverno a tutti i cuccioli, i quali nel giro di qualche giorno lasceranno la mamma per cominciare la loro vita in solitaria. Quindi niente allarmismi se Amarena viene avvistata con meno cuccioli: succederà presto, perché ormai sono grandi e non possono più rimanere con lei.
Speriamo che questo però non ci porti a moltiplicare “i problemi di abituazione” per 5 orsi differenti. Era questo il motivo per cui l’altro anno abbiamo chiesto a tutti un passo indietro, evitando di passare giorni e giorni sempre “addosso” all’orsa con i cuccioli. Su di lei potevamo poco, ma sui cuccioli potevamo fare veramente la differenza, ma anche qui c’è chi ne sa sempre più di noi ed è sempre facile trovare le scuse per non assumersi la responsabilità della possibile abituazione, alla presenza umana, dei cuccioli…
Se vuoi bene all’orso, fai un passo indietro!