
Il Governo invece ha tenuto nel cassetto da oltre un anno la bozza di decreto e ora, nella sua risposta alla mia interrogazione, scarica la responsabilita sulla Regione Abruzzo che si sarebbe inserita nel procedimento amministrativo con valutazioni che non possono avere nessun valore modificativo rispetto alla proposta di perimetrazione del commissario ad acta. La risposta del Ministro è indecente perchè dilatoria in quanto insiste nel procedere a verifiche che non hanno alcun senso e legittimità. Si perde tempo, si boicotta, ci si nasconde nei meandri di una burocrazia ministeriale che ha l’unico obiettivo di ritardare la perimetrazione definitiva del Parco della Costa Teatina, uno dei tratti di belli del litorale adriatico. Occorre reagire contro il palese tentativo di assecondare quei poteri economici, politici e amministrativi che non vogliono da sempre il Parco da sempre. Il Governo sta coprendo interessi politici inconfessabili. Se non vuole il Parco, abbia allora il coraggio di proporre una legge abrogativa di quella istitutiva del Parco della Costa Teatina. Invito chi si batte per l’ambiente e la promozione sociale ed economica della costa teatina a ribellarsi e chiedere il rispetto della legge. La misura è colma” così in una nota Gianni Melilla, Deputato Sinistra Italiana.