L’Aquila. In vista del prossimo Consiglio regionale, la maggioranza di centrodestra è di nuovo in crisi. Non solo per la questione Quaglieri-Verrecchia, ma anche per i numerosi finanziamenti da destinare con l’assestamento di bilancio del 27 agosto. La situazione si complica ulteriormente con la proposta di creare un’unità di missione per la sanità, che divide gli alleati e rappresenta un’ammissione di fallimento nella gestione della sanità della Regione Abruzzo. È il commento del capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, riguardo allo stallo dei lavori consiliari.
“Ci aspettiamo un’altra applicazione del metodo delle leggi mancia, con fondi distribuiti in modo discrezionale, spesso a favore di situazioni vicine al Governo regionale o secondo criteri poco chiari. Ad esempio, ci sono 300mila euro per il complesso monumentale ‘Aia dei Musei’ di Avezzano, 350mila euro per una piscina a Lecce dei Marsi e 50mila euro per i lavori al cimitero di Secinaro. Gli altri consiglieri della maggioranza sono impegnati a proporre ulteriori emendamenti, mentre il presidente Marsilio è al centro di questa confusione. Tutto questo accade a danno degli abruzzesi, che già da mesi lamentano la mancanza di investimenti nella qualità dei servizi. I costi dei trasporti sono aumentati, con rincari dei biglietti e abbonamenti fino al 40%, e a settembre gli utenti, tra cui lavoratori, anziani e studenti, si troveranno in difficoltà perché il governo regionale non è riuscito a organizzare adeguatamente il personale, le corse e i mezzi per l’inizio dell’anno scolastico.
Inoltre, nonostante il grave deficit della sanità, non sono ancora stati trovati rimedi efficaci, anche se si è aspettato la fine dell’estate per discuterne in Consiglio. Il deficit previsto per il 2024 potrebbe essere molto più alto di quello del 2023, nonostante il taglio dei servizi che i cittadini stanno vivendo. La maggioranza è divisa anche sulla proposta di un’unità di missione per la sanità, che sembra più un’ammissione delle responsabilità del governo regionale che una vera soluzione. Anche se questa delibera dovesse essere approvata, ci si aspetta che qualche altro provvedimento misterioso venga introdotto, come è accaduto con il deficit sanitario di 128 milioni, negato fino al voto e poi emerso subito dopo.
Oltre ai debiti, c’è il calo delle prestazioni sanitarie, scese da 158.000 nel 2018 a 137.000 nel 2023, con riduzioni significative in vari ospedali. Ancora una volta, non ci saranno soluzioni concrete per l’agricoltura, l’economia, l’occupazione e l’industria, rimaste senza risposte nonostante i fondi disponibili. Anche per la crisi idrica, sebbene siano stati stanziati 750 milioni in cinque anni, la Regione non ha dato risposte concrete. La situazione ha costretto Marsilio a chiedere lo stato di emergenza a causa dei gravi disagi che migliaia di famiglie hanno vissuto. La propaganda sembra essere l’unica risposta, mentre la maggioranza continua a nascondere i problemi sotto il tappeto, cosa che non è più accettabile con tutte le difficoltà che affliggono famiglie e imprese”.