Pescara. L’ospedale ucraino in cui avrebbe dovuto essere operata è stato bombardato, e così lei, rifugiata in Abruzzo, è stata sottoposta nell’ospedale di Pescara all’intervento chirurgico che attendeva da tempo. Protagonista della vicenda è una profuga ucraina di 50 anni, originaria di Kherson, dove lavorava nel settore dell’astrofisica, che nel corso dell’estate ha lasciato l’Ucraina.
Mercoledì 11 gennaio il direttore dell’Unità operativa complessa di oculistica della Asl di Pescara, Michele Marullo, ha eseguito, con la sua equipe, un delicato intervento di cataratta traumatica in miopia elevata sulla donna. L’intero reparto, fa sapere l’azienda sanitaria, ha accolto calorosamente la paziente e la sua accompagnatrice con funzione di traduttrice, testimoniando “l’efficienza, l’operatività e l’alto livello qualitativo raggiunto del reparto di oculistica”.
Dall’inizio della guerra, con l’arrivo dei primi profughi in Abruzzo, tra l’altro, è stato istituito dalla regione Abruzzo anche un codice specifico di esenzione, al fine di poter accogliere e curare adeguatamente la popolazione ospitata in regione. “Sta bene, ma tra un mese dovrà affrontare un secondo intervento, questa volta all’occhio sinistro”, ha affermato il dottor Marcello Minicucci, dell’equipe di Marullo, “in questi mesi abbiamo
monitorato la patologia e siamo poi intervenuti”.