Vasto. “L’ospedale di Vasto e la sanità del vastese sono una priorità per la Lega e per il centrodestra di governo regionale e lo stiamo dimostrando con i fatti, gli investimenti, le assunzioni e le nuove dotazioni strumentali”.
Lo dichiara la consigliera regionale della Lega Sabrina Bocchino commentando alcune note diffuse dalla stampa in questi giorni. “Provare ad ergersi a paladino della difesa di quello che si è contribuito scientemente a demolire e che qualcun altro sta cercando di ricostruire è davvero un paradosso. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo – dice ancora la consigliera Bocchino – il centrodestra grazie anche alla Lega ha investito e sta investendo sul S. Pio, ma, soprattutto, è riuscito a fare passi da gigante verso la costruzione del nuovo ospedale e forse questo fa male a Menna e al centrosinistra che per anni hanno lavorato per ottenere l’esatto contrario rischiando di far perdere altri fondi da investire nel vastese”.
“Proprio sulla vicenda del nuovo ospedale – aggiunge la consigliera regionale della Lega – la Regione Abruzzo si è sempre dichiarata pronta a collaborare in tutte le sedi di confronto in cui ognuno potrà rivendicare i propri doveri, ma capiamo le difficoltà di Menna e compagni di fronte alla impossibilità di favorire la realizzazione del progetto del nuovo S. Pio per i debiti che sono riusciti ad accumulare nel corso degli anni e che hanno portato ad azzerare ogni possibilità di investimenti.
Ed allora – accusa Sabrina Bocchino – fa ancora più male ripensare anche agli investimenti, ben 87 milioni di euro, persi quando vi era l’opportunità di realizzare la variante stretta alla S. S. 16, tanti soldi, ed anche tanta occupazione, perduti a causa della assenza di visione e di lungimiranza di Francesco Menna e compagni che peseranno per anni in capo alla comunità di tutta la provincia di Chieti. Perché quei fondi per la variante stretta avrebbero coperto buona parte della realizzazione delle opere di urbanizzazione proprio dell’area su cui sorgerà il nuovo ospedale. Una colpa sul piano politico che ha un unico imputato, e non è di certo la Regione, e che non può avere attenuanti”.