Teramo. Una pesantissima azione di disinformazione che si articola in comunicati stampa, conferenze stampa, assemblee e raccolte di firme che sta avendo effetti negativi su quello che è sempre stato un punto di forza della sanità teramana: l’ospedale di Sant’Omero. E’ quella che stanno conducendo il consigliere regionale Dino Pepe, il sindaco di Sant’Omero Andrea Luzii e il comitato civico che, se a parole sostengono di voler tutelare l’ospedale “Val Vibrata”, in realtà con continui falsi allarmi e annunci infondati capziosamente lo stanno sabotando, per puri fini elettoralistici. E’ stata costruita “ad hoc” una macchina che quotidianamente getta fango e semina timori su quella che è la situazione dell’ospedale di Sant’Omero.
L’ultima bordata riguarda il calo di parti nel reparto di Ostetricia e ginecologia. Sbandierando dati forniti dalla stessa Asl _ in un’ottica di trasparenza e collaborazione istituzionale, nonostante tutto _ il consigliere Pepe, in riferimento ai 252 parti avvenuti nel primo semestre 2025 al “Val Vibrata” parla del “rischio concreto è che si arrivi a chiudere il reparto in modo “silenzioso” e progressivo, usando i numeri come alibi per giustificare decisioni già prese”. Guarda caso si torna a parlare di “chiusura”, che si aggiunge ai termini “soppressione”, “taglio”, “depotenziamento” e “smantellamento” usati quotidianamente e relativi al reparto di Ostetricia e ginecologia o, in alternativa, all’ospedale.
“I dati, incontrovertibili, sono questi. I parti a Sant’Omero nel primo semestre sono stati 252 che, moltiplicati per due, potrebbero portare a 504 parti a fine anno, posto che il trend resti lo stesso. Questo comporta un calo del 18,7% rispetto allo scorso anno. Quello che però il consigliere Pepe non dice è che da tempo è in atto un calo spiccato della natalità in tutta Italia e l’Abruzzo non fa eccezione: secondo dati Cedap, la Asl di Pescara avrà, tendenzialmente, un calo del 16,6% a fine 2025 e quella di Chieti di più del 13%. Una riflessione va fatta, a dire il vero, su quella parte di percentuale superiore alla media: il calo guarda caso è avvenuto nel 2025, quando gli attacchi contro l’ospedale di Sant’Omero e l’Ostetricia e ginecologia si sono fatti praticamente quotidiani. La popolazione è disorientata e spaventata e sono tante le telefonate che arrivano in reparto, chiedendo se è chiuso. E chissà quanti non telefonano e si rivolgono direttamente altrove. Lo segnaliamo da parecchio e da parecchio chiediamo di recuperare toni da civile e corretto dibattito istituzionale. L’ultima volta il 17 luglio, quando il direttore generale ha richiamato “al senso di responsabilità politici, amministratori locali e comitati civici: è comprensibile la dialettica politica, ma qui si sta andando oltre e a farne le spese saranno i cittadini che, disorientati, si rivolgeranno sempre meno al loro ospedale”. Ecco, quanto paventato sta accadendo”, dichiara Maurizio Brucchi, direttore sanitario della Asl.
“Nell’Ostetricia e ginecologia di Sant’Omero non è stato soppresso alcun servizio, la qualità dell’assistenza è rimasta stabile”, aggiunge Alessandro Santarelli, direttore della Uoc di Ostetricia e ginecologia, “io da oltre due anni e mezzo dirigo i due reparti e l’organizzazione è rimasta la stessa, sia quando si chiamavano entrambe Uoc, che quando questa di Sant’Omero si chiama Uos. E’ cambiata esclusivamente la nomenclatura. Ma è un dato di fatto che tutte queste polemiche si ripercuotano negativamente, dobbiamo rispondere quotidianamente sul fatto che stiamo aperti .A margine faccio notare che è normale che i dati da un anno all’altro oscillino: ad esempio l’anno scorso è successo a Teramo, quando ci furono meno parti”.
Il direttore generale, Maurizio Di Giosia, conclude con un appello. “Visto che gli appelli alla politica, volti a un corretto dialogo istituzionale, sono caduti nel vuoto, l’appello questa volta lo rivolgo alla popolazione. Non cadete nella rete di racconti fuorvianti, di polemiche infondate: l’ospedale di Sant’Omero funziona e funzionerà in futuro, anzi viene continuamente potenziato. Non sto a ricordare le installazioni di macchinari come la nuova Tac e la risonanza magnetica, l’apertura di nuovi ambulatori e quella che avverrà a breve della Lungodegenza. Se avessimo voluto chiuderlo, non avremmo fatto tutti questi investimenti. Questi sono i fatti, il resto sono falsi annunci che mirano a creare timori solo per raggranellare qualche voto in più”.
Ufficio stampa
ASL TERAMO