Penne. “Torna puntuale come in ogni legislatura la grande propaganda sull’Ospedale di Penne. Si continuano a fare mirabolanti promesse sul San Massimo, come abbiamo letto nei giorni scorsi nelle dichiarazioni di Sospiri e Testa, ma nessuno probabilmente pensa a ciò che serve realmente alla sanità vestina.
Ammesso che le parole degli esponenti di Forza Italia e Fratelli d’Italia riportino il vero e che quindi a breve verranno eseguiti i lavori per il nuovo ospedale, vorrei ricordare che sono anni che l’Ospedale di Penne è carente dei servizi minimi, di personale e di strumentazione. Cosa ci facciamo con una scatola vuota, seppur d’oro, ma sempre vuota? Si smetta di buttare fumo negli occhi dei cittadini dell’area vestina e invece di pensare agli enormi investimenti, che si realizzano in anni e anni, si pensi ad attuare le delibere, già approvate ma dimenticate nei cassetti.
Come, per esempio, la n. 1713 approvata ormai dal 2021, ma mai attuata. Il documento prevede l’istituzione di un progetto sperimentale di prevenzione e formazione delle malattie dall’apparato digerente, attraverso le metodiche endoscopiche, diagnostiche e interventistiche ad alta complessità. E ancora il progetto di screening tumore del pancreas per la sorveglianza dei soggetti ad alto rischio con forte familiarità o predisposizione genetica. Dove sono finite le buone intenzioni poste in questo documento?” ad affermarlo è il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che continua, “Se davvero si volesse far funzionare l’ospedale ci sono interventi a breve e medio termine che sto richiedendo ormai da anni. Nella mia ultima visita ispettiva all’interno dell’ospedale ho riscontrato una situazione sempre più precaria legata alla carenza di personale medico presente in struttura, che fatica ad organizzare una turnazione per via dei numeri esigui e personale non stabilizzato, che rischia di essere lasciato a casa da un momento all’altro.
Questa situazione determina l’impossibilità al San Massimo di refertare dopo le 20.00 e nei weekend. Per quanto riguarda la struttura, la situazione è ancora più cupa: l’Area Medica fino a novembre 2019 contava 40 posti letto suddivisi su 2 piani. Medicina 2 fu chiusa per lavori di tinteggiatura con la promessa che sarebbe stata riattivata nei primi mesi del 2020, ma sono rimaste solo parole al vento, infatti tutt’ora l’AFO Chirurgica del terzo piano, dopo i lavori di tinteggiatura e ristrutturazione, risulta essere inutilizzata. Privando di fatto l’ospedale di 9 stanze, da 3 posti letto l’una. Nonostante siano vuote e inutilizzate il riscaldamento è perfettamente funzionante, quindi oltre il danno anche la beffa.
Questa situazione generale ha generato un accorpamento tra ortopedia, chirurgia, ginecologia, otorino e urologia causando enormi disagi a personale e cittadini. A peggiorare questo quadro già desolante abbiamo un padiglione nuovo, che al secondo piano potrebbe ospitare 22 posti letto, che però restano inutilizzati. Davanti a una fotografia così desolante – incalza Pettinari – siamo stanchi delle promesse che sistematicamente vengono fatte sui nuovi ospedali. Si ottimizzino le risorse e intanto si faccia funzionare al meglio le strutture che abbiamo. Di scatole vuote non abbiamo bisogno!” conclude.