Penne. «Il Presidente Marsilio continua a mistificare la realtà a suo uso e consumo elettorale e, tra una passerella e l’altra, la spara sempre più grossa. Questa volta è toccato all’ospedale di Penne» così il Vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli, che smentisce le recenti dichiarazioni del Presidente Marsilio in visita a Penne. «La destra taglia con i fatti fondi e posti letto ma a chiacchiere sostiene che vada tutto bene, anzi benissimo. E allora facciamo un aggiornamento puntuale sul reale stato del San Massimo di Penne e facciamolo carte alla mano».
Blasioli continua: «Andando per ordine, partiamo dai lavori: il finanziamento per i lavori di ristrutturazione dell’ospedale San Massimo è stato ottenuto dalla Giunta Regionale di centrosinistra nel 2018 mediante il fondo per l’edilizia sanitaria, finanziato dalla legge 205/2017 sotto il governo Gentiloni. Le risorse destinate a Penne ammontavano a 25 milioni di euro, ma la Giunta Marsilio nel 2021 le ha ridotte a 12,5 milioni, destinando l’altra metà agli ospedali di Lanciano, Vasto e Avezzano. Quel po’ che è stato fatto, quindi, non è stato finanziato dal suo Governo regionale. Tra l’altro, a causa di ritardi e confusionarie modifiche, i lavori sono partiti sono nell’ottobre 2023, dunque con ben cinque anni di ritardo rispetto al finanziamento, provocando un aumento del costo dei lavori fino a 16 milioni. Quasi 4 milioni di euro in più – incalza Blasioli – a carico della Asl e della Regione, un aumento che si sarebbe scongiurato se si fosse fatto tutto nei tempi. Non parliamo quindi di pochi spiccioli, soprattutto a fronte dell’enorme stato di difficoltà in cui versano i conti delle Asl e della sanità regionale in genere. Inoltre tutti i lavori previsti con i fondi che la destra ha tagliato, i 12,5 milioni di euro suddetti, non sono stati realizzati proprio a causa delle scelte sbagliate di questa Giunta.
Quanto alle tempistiche, il Presidente ci propina altre manciate di propaganda: i lavori avrebbero dovuto essere completati entro quest’anno, ma visto lo stato dell’arte risulta molto difficile che questa scadenza venga rispettata, aggiungendo quindi ulteriori ritardi e disagi.
Per quanto concerne invece i servizi e i posti letto le difficoltà sono sotto gli occhi di tutti. Il Presidente Marsilio, invece di impegnarsi con sorrisi e favolette a favor di telecamera, dovrebbe interloquire con tutto il personale che lavora all’ospedale. Così si renderebbe conto che la sua Giunta ha tolto ben 20 posti letto, dei 45 previsti, per la lungodegenza, spostandoli a Pescara e venendo dunque meno, dopo neanche un anno, a quanto previsto dalla riorganizzazione della sua Rete ospedaliera, che tanto ha propagandato in campagna elettorale. Senza contare che i 19 posti letto della geriatria chiusi col Covid non sono mai stati riaperti, e il personale del Reparto di Medicina e del Pronto soccorso è costretto a operare con pazienti dislocati in stanze poste in palazzine diverse.
Focalizzandoci sul personale, poi, come evidenziato nell’ultima conferenza stampa organizzata assieme al Pd di Penne e a quello di Loreto, il disastro è lampante per chiunque abbia necessità del Pronto Soccorso: dopo le 14, e nell’intera giornata di domenica, non ci sono radiologi – che comunque arrivano da Pescara -, quindi per fare i raggi occorre chiamare il tecnico reperibile e mandare telematicamente le immagini a Pescara per farle refertare. Accade anche di peggio in caso di Tac: deve partire un’ambulanza che si metterà in coda al pronto soccorso di Pescara.
Infine, il personale dell’emergenza urgenza è costretto a turni fuori norma e opera con un organico ridotto all’osso, dividendosi anche con l’Ospedale di Popoli. Il numero minimo di personale viene raggiunto solo grazie alla contrattualizzazione di medici pensionati che, tra l’altro, non eseguono turni di notte.
Davanti a questa sconsolante realtà – conclude Blasioli – come si può pensare di continuare a prendere in giro gli abruzzesi e i cittadini dell’area vestina con passerelle e interviste al sapor di propaganda? Noi continueremo ad ascoltare i territori e tutta la società civile della città di Penne e del comprensorio vestino, che subisce i danni della pessima gestione della sanità da parte di Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia, e continueremo a chiedere soluzioni concrete ai problemi reali, che non saranno di certo risolti dalla propaganda della destra».