Atessa. “Scopriamo che nel nostro paese c’è un nuovo oracolo di Delfi, autoproclamatosi depositario della verità: Vincenzo Menna. Non sapendo quali temi cavalcare, vista un’attività comunale ai limiti della staticità e un’azione regionale praticamente inesistente, torna a parlare dell’ospedale di Atessa. Peccato che dimentichi in che condizioni versava dopo i tagli dei suoi amici D’Alfonso-Paolucci, che lo avevano ridotto a una scatola vuota”. Così il circolo cittadino di Fratelli d’Italia Atessa replica alle dichiarazioni del consigliere regionale e comunale Vincenzo Menna, contestando la sua ricostruzione sull’ospedale San Camillo. “Oggi, grazie al presidente Marco Marsilio, il San Camillo è già una struttura mista e non solo un PTA, come Menna continua a raccontare. La parte ospedaliera comprende il pronto soccorso, radiologia, endoscopia digestiva e fisioterapia riabilitativa. Continuare a ripetere che l’ospedale di Atessa sia solo un PTA gestito da personale infermieristico non solo è falso ma è profondamente irrispettoso verso i medici e gli operatori sanitari che lavorano con competenza e dedizione, offrendo cure di primissimo livello”. FDI Atessa prosegue criticando la narrazione distorta di Menna: “L’ex vicesindaco ignora la reale composizione del personale e lancia un messaggio fuorviante che potrebbe allontanare i pazienti dalle cure del San Camillo. Anche sul lavoro del presidente Marsilio racconta il falso. Dopo oltre vent’anni, il governo Marsilio è stato l’unico ad approvare una rete ospedaliera che riconosce finalmente Atessa come ospedale di area disagiata. Non riconoscere questo significa essere faziosi o ottusi”. Il circolo di Fratelli d’Italia Atessa poi risponde all’amministrazione comunale sulla sua ricostruzione storica della sanità locale:”Bene la mini-serie social, peccato che perda obiettività in un racconto parziale. Perché si parte solo dal 2008 con il governo Berlusconi e quello regionale di Gianni Chiodi, ignorando il 2000, quando il governo D’Alema modificò il Titolo V della Costituzione dando alle Regioni competenze concorrenti sulla sanità? Perché non citare il governo Del Turco, che portò la nostra Regione al commissariamento? E ancora, perché non menzionare il governo Renzi, riferimento dell’attuale amministrazione Borrelli, che applicò il DM70, citando invece solo l’ex ministro Lorenzin?” Infine, il circolo di FDI Atessa ribadisce la propria disponibilità al confronto ma su basi serie: “Fratelli d’Italia, insieme al centrodestra, è favorevole a un lavoro congiunto ma servono onestà intellettuale e critica costruttiva da parte di tutti. Il nostro obiettivo resta quello di continuare a potenziare il San Camillo e tutelare tutte le innovazioni che Marco Marsilio, Nicoletta Verì e Nicola Campitelli hanno portato”.