L’Aquila. L’ortopedia dell’ospedale di L’Aquila, a capo della delegazione italiana al congresso mondiale della specialità in Messico, si mette in evidenza per un innovativo lavoro sulle fratture della spalla, riscuotendo consensi a livello internazionale.
Nella prestigiosa vetrina di Guadalajara, capofila della rappresentanza tricolore della branca, è stato il dott. Andrea Fidanza, specialista del reparto ortopedia del San Salvatore e ricercatore dell’Università dell’Aquila. Durante il congresso messicano, svoltosi la settimana scorsa, l’Italia ha promosso un simposio sulla gestione delle fratture con stampa 3D, presentando un lavoro, sviluppato nei reparti di ortopedia di L’Aquila e Avezzano, sulla pianificazione preoperatoria, education e compliance del paziente con frattura complessa della spalla.
I risultati dello studio, illustrati durante il congresso, a cui ha partecipato anche il dott. Antonello Barbati, chirurgo ortopedico dell’ospedale di Sulmona, aprono nuove prospettive su alcuni fronti cruciali: riduzione dell’esposizione alle radiazioni dei pazienti e degli operatori sanitari, contenimento del rischio di contenzioso medico-legale e positiva ricaduta sugli interventi chirurgici anche come impatto sulla qualità di vita dei pazienti.
I protocolli proposti dalla delegazione italiana, attraverso l’illustrazione di criteri-guida e modalità di percorso, sono stati molto apprezzati dai relatori americani e asiatici. Il lavoro, sottoposto all’attenzione di una platea vasta e di livello, è diventato così il veicolo per diffondere un’immagine qualificata e prestigiosa dell’attività ortopedica della Asl 1 Abruzzo e, di riflesso, della Penisola. L’Italia, peraltro, si è candidata a presiedere il Congresso mondiale della specialità per il 2031.
“Sono orgoglioso”, dichiara Fidanza, “di aver guidato il gruppo tricolore della branca, un vanto che va ben oltre l’aspetto personale perché riguarda l’azienda in cui lavoro e, in senso più ampio, la categoria professionale a livello nazionale. C’è stata grande attenzione per le nostre proposte che, in una prospettiva a medio termine, potrebbero migliorare alcuni aspetti sia per il paziente sia gli operatori sanitari”



