L’Aquila. Una base operativa e logistica per il confezionamento e lo stoccaggio della droga un appartamento che, a seguito del sisma del 2009, era stato dichiarato totalmente inagibile. E’ stata ripresa dalle telecamere nascoste della polizia e si vedono alcuni degli arrestati che tagliano e sniffano la cocaina. Al lavoro nel laboratorio c’erano ogni giorno persone che si occupavano di tagliare la droga e dividerla in dosi prima dello spaccio al dettaglio. In particolare sono state scoperte e smembrate due centrali di spaccio, una per l’eroina e l’altra per la cocaina. Lo spaccio era diretto alla piazza aquilana dove dopo il terremoto del 6 aprile 2009 ed i successivi il consumo di droga è in aumento.
L’operazione è stata denominata “Drugs in the city 2”, gemella di quella già condotta nel gennaio 2015 e ritenuta “un colpo importante al traffico cittadino”, e oltre alle 14 misure cautelari, ha portato anche al sequestro di sostanze per oltre 65 mila euro. L’indagine è coordinata dalla direzione distrettuale antimafia e, in particolare, dal sostituto procuratore Stefano Gallo e, per il gruppo della cocaina, ha riscontrato anche il reato di associazione a delinquere, composta da 4 persone. Gli arrestati in carcere sono Pierpaolo Romano, 52 anni, Marcelo Ramos Duarte, 26, Elvis Goman, 50, Grigor Dervishaj, 26, Joussef Bya, 34, Enver Fusha, 28, Tiziano Panepucci, 51, Massimo Taddei, 44, Alessandro Biasini, 46. Ai domiciliari sono finiti Irina Popescu, 28, Luca Zugaro, 39, e Kurtisi Vasfi, 36. Obbligo di dimora e firma, infine, per Giovanni Catena, 39, e Federico Ferrauti, 34. Gli indagati sono tutti residenti all’Aquila tranne Duarte, il rifornitore di Roma, e Bya, il fornitore di Avezzano.