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Omicidio Vasto: vittima imputata per omicidio stradale. Su facebook assassino foto gladiatore

Redazione Centrale di Redazione Centrale
1 Febbraio 2017
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Vasto. Impazzito dal dolore, fino al punto da impugnare una pistola e ammazzare in pieno giorno il ragazzo di 21 anni che un sera di sette mesi fa in un incidente stradale gli aveva portato via la giovane moglie. La tragedia si è consumata davanti ad un bar: Fabio Di Lello ha sparato almeno 3 colpi a Italo D’Elisa, freddandolo sul colpo. D’Elisa nel luglio del 2016 aveva ucciso con la macchina Roberta Smargiassi, che transitava su un motorino. ”Una tragedia nella tragedia”, ha detto il capo della procura vastese Giampiero Di Florio.

Fabio Di Lello era stata una giovane promessa del calcio locale giocando a pallone, sua grande passione, in diverse formazioni regionali. Lavorava con i genitori nella panetteria di via Roma a Vasto. Proprio davanti al locale è collocato lo striscione “Giustizia per Roberta” quasi a non voler dimenticare quello che ora era il suo primo impegno. Il 30 dicembre scorso per chiedere ‘Giustizia per Roberta’, la giovane morta in un incidente stradale a Vasto, i familiari e il marito Fabio Di Lello avevano organizzato un ‘memorial natalizio di calciotto’ presso il centro sportivo ‘San Gabriele’ di Vasto. E una foto, nel suo profilo, simbolica, tratta dal film ‘Il gladiatore’, la scena quella in cui Massimo Decimo Meridio torna dalla guerra e scopre la sua famiglia massacrata per vendetta. Non c’era giorno che Fabio Di Lello non andasse al cimitero. Ogni giorno da quando sono stati celebrati i funerali della sua amata moglie, Roberta. Ogni giorno per fermarsi davanti alla lapide per accarezzare la foto della donna che aveva sposato nell’ottobre del 2015. C’è chi dice che si fermasse addirittura, qualche volta, persino a mangiare. “Mi chiedo, dov’è giustizia? Mi rispondo, forse non esiste! Non dimentichiamo, lottiamo, perché non ci sia più un’altra Roberta”, scriveva Fabio su facebook.

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La vittima era imputata di omicidio stradale ed era stata rinviata a giudizio qualche mese fa: a breve avrebbe avuto la prima udienza dal gup e lo attendeva una pesante condanna. Dopo l’incidente, Italo era stato sottoposto a tutte le analisi e non era stato trovato né in stato alcolico né sotto effetto di sostanze. Ma da quel giorno, anche per il fatto che l’imputato della morte della moglie era a piede libero, gli ‘scontri’ sui social e tra le varie fazioni si erano fatti pesanti. Manifestazioni con cortei per ‘chiedere giustizia’ da parte dei familiari di Roberta, con Fabio in testa, scontri sui social, liti mediatiche, la fiaccolata passando davanti all’ospedale fino al Palazzo di Giustizia, la preghiera nella Cattedrale San Giuseppe. Dopo essersi consegnato ai carabinieri Di Lello è stato portato in caserma presso la Compagnia dei Carabinieri di Vasto assieme ai suoi avvocati Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni che laconicamente affermano: “Quello che si è compiuto oggi è un grande tragedia”.

“C’è stata una campagna di odio da parte dei famigliari di questa ragazza che è stata coinvolta in questo terribile incidente che purtroppo ha portato a questo risultato. Ora ne vediamo le conseguenze. Vedevamo manifesti dappertutto. Continui incitamenti anche su internet a fare giustizia, a fare giustizia. Alla fine c’è stato chi l’ha fatta. Si è fatto giustizia da sé. Tra l’altro dopo tempo, quindi una premeditazione”. A parlare per la famiglia D’Elisa è l’avvocato Pompeo Del Re. ”Il percorso della giustizia stava andando avanti. Italo D’Elisa sarebbe dovuto comparire nei prossimi giorni davanti al gup. Ci era stata notificata ­ prosegue il legale ­ la fissazione di udienza preliminare, nel corso della quale si sarebbe dovuto decidere se disporre o meno il rinvio a giudizio”. D’Elisa era indagato per omicidio stradale. “Ma a quanto pare ­ conclude Del Re ­ Italo è stato seguito, sono stati seguiti i suoi spostamenti e alla fine è stato ucciso. Sono stati esplosi più colpi di proiettile. E’ chiaro l’intento e la premeditazione da quanto si era verificato l’incidente”.

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