Vasto. “Chiederemo il rito abbreviato per Fabio Di Lello”. È quanto conferma l’avvocato Giovanni Cerella 20 minuti prima dell’avvio del processo, in Corte d’Assise, a Lanciano, al panettiere 34enne di Vasto (Chieti) accusato dell’omicidio volontario premeditato di Italo D’Elisa, ucciso in strada lo scorso primo febbraio con tre colpi di pistola calibro 9. Rigorosi i controlli in Tribunale. In aula ammessa una sola telecamera. D’Elisa, la vittima, aveva 21 anni. Nel luglio dello scorso anno, alla guida della sua auto, a Vasto, era rimasto coinvolto nell’incidente stradale nel quale aveva perso la vita, su uno scooter, la moglie di Di Lello, Roberta Smargiassi.
“La Procura ha confermato l’accusa di omicidio volontario premeditato, dice Di Florio. Mi auguro un percorso sereno del processo. Qui a Lanciano ci sarà meno tensione e pressione. Le richieste della difesa sono previste dal codice penale. È un loro diritto e noi ne prendiamo atto”. Così, all’uscita del Tribunale di Lanciano, il procuratore capo di Vasto Giampiero Di Florio, affiancato dal sostituto Gabriella De Lucia, ha commentato la prima udienza in Corte d’ Assise per l’omicidio D’Elisa.
Al 10 marzo prossimo, per la richiesta dei termini a difesa, il processo in Corte d’Assise a Lanciano. I legali dell’imputato Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni, del foro di Vasto hanno preannunciato la richiesta di rito abbreviato condizionato a perizia psichiatrica e all’esclusione della premeditazione del delitto. “L’imputato” ha sostenuto la difesa “ha acquistato la pistola sei mesi prima del delitto perché era intenzionato ad usarla contro se stesso”. I familiari di D’Elisa genitori, fratello e zii paterni hanno presentato la costituzione di parte civile patrocinati dagli avvocati Pompeo Del Re e Gianrico Ranaldi.