Teramo. La Corte d’Assisi d’Appello di Perugia ha condannato a 20 anni di carcere Salvatore Parolisi, il caporal maggiore accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea. Il ricalcolo della pena al ribasso per Salvatore Parolisi (condannato a 30 anni con rito abbreviato) era stato disposto l’11 febbraio scorso dalla Corte di Cassazione che aveva escluso l’aggravante della crudeltà per il militare. La riduzione della pena da 20 a 30 anni era stata chiesta dal sostituto procuratore generale Giancarlo Costagliola. “Fa discutere l’applicazione o meno della crudeltà e se il fatto di aver dato tutte quelle coltellate, aver lasciato la moglie agonizzante e di averlo fatto alla presenza consapevole da parte della madre della figlia sul posto costituisca o meno crudeltà. Al di là dell’aspetto giuridico certamente dal punto di vista del comune buon senso ciò mi appare incomprensibile”. Ad affermarlo il legale della famiglia Rea, l’avvocato Mauro Gionni che, parlando con i giornalisti all’uscita da Palazzo di Giustizia ha ricordato che Parolisi “non ha più la patria potestà” sulla figlia Vittoria e che questo “è stato definitivamente stabilito con le sentenze che sono oramai definitive”.