Pescara. Wwf E Legambiente rilanciano l’allarme di oggi del coordinamento nazionale No Triv per Ombrina Mare e, in particolare, per la proroga che la Rockhopper Italia avrebbe chiesto per tenere attivo il permesso di ricerca (titolo minerario),
la cui scadenza è al momento prevista per il 31 dicembre prossimo, relativo al contestatissimo pozzo, pubblicata nell’ultimo bollettino dell’Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e le Georisorse. “Nel luglio scorso abbiamo seguito le fasi di chiusura mineraria del pozzo “Ombrina Mare 2Dir” ¬ affermano le associazioni aggiungendo ¬: manca a quanto ci risulta lo smontaggio della struttura emersa, che avrebbe dovuto essere completato entro la fine dell’anno in corso. La Rockhopper potrebbe voler guadagnare tempo per questa onerosa e impegnativa operazione. Il bollettino riferisce della pervenuta richiesta di proroga”. “Legambiente e Wwf si riservano, attraverso un accesso agli atti, di verificare le motivazioni e intanto si associano con convinzione alla richiesta del Coordinamento chiedendo al Ministero dello Sviluppo Economico di comportarsi coerentemente con la normativa in vigore chiudendo definitivamente le porte a un progetto frutto di una visione novecentesca dell’economia, da sempre ‘bocciato’ senza mezzi termini dalla popolazione abruzzese in quanto dannosa per l’ambiente e rovinosa per l’economia tutta del territorio regionale”.
“Non a caso del vasto movimento che si è opposto a Ombrina hanno fatto parte, accanto alle grandi associazioni e a tantissimi movimenti locali, forze imprenditoriali e sindacali, partiti, amministrazioni e persino la Conferenza Episcopale Abruzzese e Molisana. Wwf e Legambiente ¬ proseguono le associazioni – ricordano per inciso che se il presidente del Consiglio e il Capo dello Stato avessero, come sarebbe stato loro dovere, firmato il decreto per la perimetrazione del Parco Nazionale della Costa Teatina sulla base del lavoro svolto dal commissario straordinario, la questione sarebbe probabilmente già risolta e per sempre”.


