L’Aquila. Hanno risposto in 15, per miele, carne, formaggi, salumi, tartufi, patate, castagne, vino, legumi, funghi: hanno detto sì all’idea dei 5 chef stellati che il 2 dicembre nei loro ristoranti daranno vita ad una serata ‘oltre la beneficenza’, tutta dedicata alle meraviglie enogastronomiche della zona. Ciccio Sultano, William Zonfa, Matias Perdomo, Cristiano Tomei, Francesco Apreda, da Milano a Ragusa daranno vita ad un menù innovativo e che mette insieme le migliori realtà produttive dei Sibillini, ossia il cratere marchigiano del sisma. Salumi di Castelsantangelo sul Nera, castagne, lenticchie, patate di Montemonaco, patate viola di Montegallo, verdicchio di Matelica, liquori di PieveTorina, carni marchigiane dei Sibillini, tartufi, formaggi di un territorio ricchissimo di prodotti di eccellenza. L’idea centrale della serata speciale è quella di proporre le grandi qualità dei prodotti agroalimentari del cratere, dai salumi al verdicchio, dai tartufi ai prodotti del bosco, tutti degli di essere inseriti in modo permanente non solo in quelle cucine stellate, ma anche nelle altre d’Italia.
La serata degli chef alla Magione Papale dell’Aquila (Zonfa), all’Hotel Hassler di Roma (Apreda), al Contraste di Milano (Perdomo) così come al Duomo di Ragusa (Sultano) e l’Imbuto di Lucca (Tomei) metterà in tavola prodotti certificati, presidi di qualità, frutto del lavoro di piccole realtà aziende locali, anche per dare una visibilità ad una cultura agroalimentare secolare e di grande pregio. Si tratta di prodotti ‘semplici e forti’: gli chef acquisteranno i prodotti direttamente dai produttori locali senza intermediari, segno concreto di un aiuto diretto e rispettoso dell’identità locale. Tra le aziende partner della serata ‘stellata’ ci sono la Varnelli, i vini della Belisario, salumifici semi paralizzati dal sisma ma ancora in attività, produttori ed aziende agricole, perchè come aveva detto Willian Zonfa ”La cucina e’ l’unica che per cultura permette di lottare e guardare avanti: quei prodotti ono il racconto del territorio, dietro c’e’ un lavoro pazzesco che cercheremo di portare nelle tavole. Per spronarli a resistere e ripartire. Ai miei colleghi stellati ho detto: iniziamo noi, che li capiamo, poi la gente capira’ dove sta il vero Made in Italy”.