L’Aquila. Nuovo stop per il tormentato appalto bandito dalla Regione Abruzzo per la ristrutturazione post-terremoto del settecentesco palazzo Centi, sede della Giunta regionale abruzzese nel centro storico dell’Aquila: la quinta sezione del Consiglio di Stato ha accolto l’istanza di sospensiva, presentata dalla ditta teramana Cingoli Nicola & figlio srl, arrivata seconda nella gara, che si era vista respingere dal Tar il ricorso contro la determina dirigenziale di aggiudicazione alla General Costruzioni srl di Isernia. L’udienza di merito è stata fissata per il 7 giugno prossimo. Per l’importante commessa, caratterizzata da gravi ritardi, è stato previsto un finanziamento di circa 10 milioni di euro: la gara è stata aggiudicata con un ribasso del 35,017 per cento. Prima del 7 giugno prossimo i lavori, quindi, non potranno iniziare, come non potrà essere firmato alcun contratto.
Nella scorse settimane, subito dopo la sentenza del Tar che non aveva concesso la sospensiva, il governatore-senatore D’Alfonso aveva annunciato l’inizio dei lavori e la stipula del contratto entro questo aprile. La battaglia legale di Cingoli, condotta dall’avvocato Antonio Morgante del foro di Avezzano (L’Aquila),è fondata sul fatto che, in sede di risposta al bando di gara, la General Costruzioni non avrebbe dichiarato, al contrario di quanto previsto dalla legge, di essere stata oggetto di risoluzione contrattuale in un precedente appalto. Lo scorso anno l’appalto è finito anche al centro di un’inchiesta che ha coinvolto, tra gli altri, il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, per il quale le indagini si avviano verso l’archiviazione. Anche le indagini hanno causato il blocco dei lavori.