“Le misure messe in campo con il nuovo Dpcm sono misure ad effetto temporaneo e non risolutive”. Lo afferma Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova.
“Il punto è che finchè non si elaborerà un piano per consolidare i risultati eventualmente derivanti da
misure più restrittive, continueremo inevitabilmente in questa spirale di contagi. Bisognerebbe mettere in campo un piano di sorveglianza che, una volta che saremo riusciti ad abbassare i contagi attraverso misure più restrittive come tutti speriamo, riesca a mantenerli bassi e sotto controllo. Ci sono vari esempi di Paesi virtuosi che sono riusciti in questo obiettivo, da Taiwan alla Corea. Oltre alle misure illustrate oggi dal premier, bisognerebbe cioè adottare una strategia che finora in Italia non è stata mai messa in campo. Si tratta di attuare un vero piano di sorveglianza che preveda tracciamenti mirati per interrompere le catene di trasmissione, strumenti informatici efficaci e rafforzamento della capacità di diagnosi”.