Pescara. Per far fronte ai problemi dell’inquinamento del fiume e del mare emersi nell’estate del 2015, quando la città dovette fare i conti con i numerosi divieti di balneazione, vennero stanziati dall’amministrazione comunale 20 milioni di euro.
Fondi destinati ad interventi per l’ampliamento del depuratore e alla realizzazione di 9 vasche di prima pioggia, il cui completamento era stato fissato per il 2021. In fase esecutiva però, la costruzione di una nuova vasca di ossidazione in un’area attualmente occupata da cumuli di rifiuti, aveva determinato una maggiorazione dei costi di intervento, con conseguente sospensione dei lavori.
A tal fine la giunta regionale, su istanza dell’Azienda comprensoriale acquedottisitica (Aca) e dell’Ente regionale servizio idrico integrato (Ersi) ha deliberato, proprio in questi giorni, l’aumento della dotazione finanziaria per consentire la conclusione dell’intervento entro i tempi stabiliti.
“Dopo il collaudo delle opere di disinquinamento del fiume”, spiegano dall’Aca, “mediante intercettazione degli scarichi abusivi (Dk15), l’ampliamento del depuratore di Pescara è un’altra opera di rilevanza pubblica, che andrà a migliorare l’impatto ambientale della depurazione, mediante il potenziamento della capacità di trattamento delle acque fognarie miste dell’agglomerato urbano”.