Sulmona. Realizzare nuovi impianti e potenziare quelli esistenti per utilizzare il meno possibile la discarica e abbassare le tariffe ai Soci. Questo l’imperativo di Cogesa, tra le aziende leader in regione nell’economia circolare, illustrato ieri durante la riunione del controllo analogo ai sindaci soci dall’amministratore unico Vincenzo Margiotta e dal coordinatore generale Stefano Margani.
In particolare, per limitare l’utilizzo della discarica Cogesa ha messo in atto il potenziamento dei suoi impianti: da un lato la produzione di Css “End of waste” (Combustibile solido secondario) e dall’altro una linea di recupero di carta e plastica dal trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati. Entrambi gli interventi sono stati finanziati con delibera Cipe, sottoscritta dalla Regione Abruzzo, per un importo complessivo di 2.500.000 euro.
L’impianto di produzione di Css, in attesa di autorizzazione dalla Regione da 18 mesi, è stato già realizzato per un importo di 600mila euro e consentirà di ridurre il conferimento in discarica di circa 20mila tonnellate annue. Altre 7mila saranno risparmiate dal recupero ulteriore di carta e plastica grazie al revamping del Tmb, con progetto già redatto e realizzazione stimata in 18 – 24 mesi.
Queste due nuove linee produttive permetteranno di “trasformare” l’attuale impianto di trattamento meccanico e biologico (Tmb) in termini ambientali, da un impianto a smaltimento ad un impianto a recupero. Quindi, a seguito della messa a regime delle due nuove linee di produzione, si avvierà a recupero, energetico e di materia, un quantitativo di materia prima per circa 20-30.000 tonnellate annue che ad oggi vengono conferite presso le discariche (Cogesa e terze).
Da gennaio 2020 ben 20.000 tonnellate saranno conferite in discariche terze, nell’intento di rispettare il deliberato dei Soci sul tetto massimo delle 20mila tonnellate annue da mettere a Noce Mattei. Tra circa 3 anni, nel 2023 con il Tmb a pieno regime, saranno solo 10mila le tonnellate di rifiuto che non potranno essere avviate a recupero e che allungheranno la vita della discarica a 21,5 anni.
Il costo di gestione della discarica Cogesa è di circa 70 euro a tonnellata, meno del doppio del prezzo medio sul mercato che si attesta sui 180 (150 per lo smaltimento e 30 per il trasporto), con un aumento inevitabile di costi che dovrà essere discusso coi Soci. L’Autorizzazione integrata ambientale del 9 novembre 2011 che autorizza il polo tecnologico del Cogesa prevede un complesso e capillare piano di analisi su aria, acqua, suolo e sottosuolo che vengono svolte ogni tre mesi e che non hanno mai rilevato parametri oltre i limiti.
L’attuale tecnologia in esercizio nell’impianto Tmb è tra le Best Practices previste dalle Bat (Best Available Tecnique – Migliori tecnologie disponibili) del settore rifiuti. Solo ieri il Comune di Navelli ha fatto pervenire una lettera a Cogesa, datata 30 aprile 2019 e inviata per errore a Lucoli, in cui si legge che “l’amministrazione non ritiene opportuno dar corso alla richiesta di modifica di destinazione d’uso”.
“Sarà mia cura a questo punto, dopo circa due anni di attesa e di lavoro, proporre ai soci di rinunciare al progetto presso Navelli ed individuare un altro territorio per l’impianto – spiega l’amministratore unico di Cogesa SpA, Vincenzo Margiotta – Non possiamo ridurre le tariffe da un lato se continuiamo ad opporci alla costruzione di nuovi impianti e all’uso migliore di quelli esistenti.Per ridurre o azzerare il conferimento dei rifiuti in discarica ed abbassare le tariffe applicate ai cittadini abbiamo necessità di costruire impianti, assolutamente sicuri che, oltre a portare lustro ad un territorio e creare occupazione e ricchezza, favoriranno la modernizzazione del sistema di gestione integrale dei rifiuti”.