Pescara. Entro due o tre giorni il presidente della regione Luciano D’Alfonso renderà noti i nomi dei sei assessori del nuovo esecutivo e i giochi sembrano ormai fatti.
La Corte d’Appello dell’Aquila stamattina farà i nuovi conteggi, sulla base dei verbali rettificati dall’ufficio elettorale del Tribunale di Teramo che aveva commesso degli errori di trascrizione togliendo 8.000 voti alla lista Regione Facile. Con il calcolo dei nuovi resti non sono attesi grossi scossoni visto che il Partito Democratico perderà l’undicesimo consigliere, Antonio Innaurato, mentre a Regione Facile tornerà il secondo seggio pieno, quello di Alessio Monaco.
I dubbi riguardano invece il secondo seggio di Abruzzo Civico, quello di Mario Oliveri, che secondo alcuni analisti potrebbe restare fuori.
A quel punto Abruzzo civico non avrebbe speranze per l’assessorato.
Restano in gioco per le caselle dell’esecutivo il Pd e Regione Facile, secondo partito e che può contare su due seggi.
Gli assessorati blindati sono quelli di Silvio Paolucci a Chieti, Marinella Sclocco a Pescara, Giovanni Lolli esterno all’Aquila e Dino Pepe a Teramo. Non c’è la certezza assoluta sull’assessorato a Donato Di Matteo che segnerebbe il quinto posto in giunta al Pd su sei disponibili. Con questa ipotesi però, le voci della presidenze del consiglio a Giuseppe Di Pangrazio segnerebbe una egemonia assoluta da parte del Pd.
A quel punto gli equilibri di maggioranza potrebbero rompersi perché sarebbero inevitabilmente sul tavolo del sacrificio le forze minori. A Regione Facile, la lista civica messa in piedi dallo stesso D’Alfonso, la più votata dopo il Pd, potrebbe andare il sesto assessorato a Lorenzo Berardinetti. Ma a condendersi questa sesta poltrona ci sono anche Mario Mazzocca di Sel e Andrea Gerosolimo di Abruzzo Civico. Il leader del Partito ha già minacciato di rompere con la maggioranza in caso il suo movimento non sia accontentato. Una bella gatta da pelare il D’Alfonso.