Pescara. I Radicali Abruzzo accolgono negativamente la proposta di legge presentata nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, relativa alle tempistiche e al percorso per l’istituzione della Nuova Pescara e chiedono che si proceda alla nomina di un commissario ad acta, ricordando che “sono trascorsi nove anni dal referendum”. “Un disegno di legge fuori da ogni logica”, commenta il segretario di Radicali Abruzzo, Riccardo Varveri. “Sono trascorsi ben nove anni dal referendum per la fusione dei comuni di Spoltore, Montesilvano e Pescara del 2014, ma la politica sembra unanime nell’idea di far slittare ulteriormente la data, posticipandola al 2027.
“Una follia, almeno per due motivi: il primo è l’eccesso di durata; se vogliamo fare un paragone, la Brexit, processo i cui aspetti burocratici erano ben più numerosi e complessi rispetto alla fusione di tre comuni, è avvenuta in soli otto mesi; in ancora minor tempo è avvenuta la fusione tra Castellammare Adriatico e Pescara per volere del Vate Gabriele d’Annunzio nel 1927. Il secondo è di natura logica: in cinque anni la classe politica non è riuscita a realizzare nulla di concreto. Sarebbe una presa in giro se in poco più di sette mesi ne raggiungessero addirittura tre principali”.
“Parliamoci chiaro: lo spettacolo cui assistiamo da ormai quasi dieci anni”, aggiunge, “sembra sempre di più una vera e propria presa in giro nei confronti degli elettori ed appare sempre più chiara la volontà politica di non dare seguito all’esito della consultazione popolare. I politici coinvolti si assumano la responsabilità di dire che non vogliono questa fusione o prendano atto di non essere capaci di condurla a buon fine. E quindi si proceda senza ulteriori indugi alla nomina del commissario ad acta. Il sostanziale tradimento della volontà popolare contribuisce alla disaffezione al voto e al ritenere sempre più inutile il prendere parte alla vita democratica del paese”.