Montesilvano. “Ancora oggi i cittadini temono che questo percorso, se non condotto in una maniera sana e armoniosa, possa arrecare danni piuttosto che benefici al nostro territorio. Alla luce di un sentimento della cittadinanza che è molto contraria a questo processo, pensare ad un percorso che annette i territori invece di fonderli sarebbe davvero antipatico”.
Lo dice il sindaco di Montesilvano, Ottavio De Martinis, a proposito dell’iter di creazione della nuova città di Pescara, che nascerà nel 2027 dalla fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Il primo cittadino spiega che proprio per superare queste resistenze, “dall’inizio del percorso avviato a seguito dell’approvazione della legge regionale, noi stiamo facendo in modo che Montesilvano e Spoltore vengano considerate così come viene considerata Pescara e che non vi sia una città presa in considerazione più delle altre. Tutto questo – osserva il sindaco – forti anche di un convincimento: la nostra città, come anche Spoltore, ha la sua storia e le sue peculiarità e rappresenta davvero tanto per l’intero territorio regionale”.
“Noi abbiamo un’idea ben precisa. Montesilvano dovrebbe essere il polo turistico della nuova città e avere un ruolo importante e strategico da questo punto di vista. Così come la nostra città, con la sua Azienda speciale, che è un unicum a livello nazionale e offre grandi possibilità, potrebbe avere un ruolo importante per ciò che concerne il sociale”. Così il sindaco De Martinis, immagina il suo territorio nel contesto della nuova città di Pescara, che nascerà nel 2027 dalla fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore. “Montesilvano con suoi alberghi, con il Pala Dean Martin, il palacongressi d’Abruzzo – sottolinea il primo cittadino – potrebbe avere delle priorità per quello che riguarda il turismo, considerando anche che Pescara ha visto di recente l’abbattimento dell’ultimo
albergo in città. Montesilvano potrebbe dare quindi il suo apporto alla nuova città, nell’ambito di un percorso
armonioso”.
“Credo che non si stia chiedendo niente di più di quello che sia giusto avere. Quando però poi si va al tavolo e si portano avanti queste logiche considerazioni, c’è sempre un muro eretto da Pescara – conclude il primo cittadino – che ragiona come se ci fosse solo ed esclusivamente Pescara”.
“Quello che, se non si conduce un percorso sano ed armonioso, potrebbe accadere è che Montesilvano e Spoltore diventino delle periferie della nuova città, diversamente da oggi, che ci sono delle amministrazioni che fanno il meglio per il territorio e per i cittadini. Da qui, la nostra richiesta di un elemento che sia sempre presente, cioè quello del decentramento”.
Così il primo cittadino spiega l’utilità dell’istituzione dei municipi e delle giunte municipali nell’ambito dell’iter di creazione della nuova città di Pescara. “Il percorso, per come era stato pensato, poteva avere dei suoi benefici – osserva il sindaco – ma per come si sta portando avanti, con Pescara che ha una visione ‘pescaracentrica’, si rischiano danni per le nostre due città, che diventerebbero periferiche. Noi non vogliamo che si arrivi ad una Pescara più allargata, ma piuttosto che tutto il territorio venga considerato, anche con dei presidi importanti quali i municipi, che fungano da punto di riferimento per i cittadini. Per qusto chiediamo che all’interno dei municipi non vi siano solo dipendenti o semplici presidenti. Non è una richiesta di poltrone, ma vogliamo far sì che possano avere delle funzioni e, dal punto di vista democratico, che non vi sia un uomo solo al comando”. “Quello pensato da Pescara è un municipio fine a se stesso. Chiediamo che vi siano due assessori, non un numero eccessivo. Con degli assessorati, con funzioni e risorse, invece, si potrebbe lasciare ai territori un compito importante, soprattutto nei primi anni – conclude De Martinis – quello di superare quella confusione che si verrebbe a creare all’inizio nei cittadini”.