L’Aquila. La legge regionale in materia di gestione dei corsi d’acqua e di interventi di manutenzione fluviale, a seguito di intercorsi rapporti di leale collaborazione con i Ministeri dell’Ambiente, della Cultura e di Economia e Finanza, ha passato il vaglio del Consiglio dei Ministri.
Il Cdm ha esaminato la legge deliberando di non impugnarla. La normativa disciplina le regole in materia di riqualificazione dei corsi d’acqua naturali del territorio abruzzese al fine di assicurare la realizzazione delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria necessarie per la prevenzione e la messa in sicurezza dei fiumi, rispetto al rischio idrogeologico e agli squilibri ambientali. Gli interventi disciplinati non prevedono oneri a carico del bilancio regionale.
La legge dispone strategie e azioni da intraprendere, compatibili con i principi dello sviluppo sostenibile, anche mediante la programmazione di interventi finalizzati alla riqualificazione dei corsi d’acqua. Le opere messe in atto dovranno essere attuate coniugando la prevenzione del rischio di alluvioni e la tutela degli ecosistemi propri degli ecosistemi fluviali interessati dalla riqualificazione.
Particolare rilievo avranno la manutenzione dei letti dei fiumi che necessitano di regolare pulizia a causa della sedimentazione dei detriti trasportati dall’acqua. Le società appaltatrici dei lavori di gestione e manutenzione fluviale potranno sostenere i costi dei lavori compensandoli con l’estrazione dei tronchi e i sedimenti rimossi da corsi d’acqua. I materiali rimossi potranno essere ceduti a compensazione dei lavori svolti per incrementare la sicurezza idraulica nel rispetto delle norme statali e regionali sulla compatibilità ambientale e il riutilizzo dei materiali. Inoltre, il valore del materiale estratto dovrà essere valutato sulla base dei canoni demaniali vigenti.