Pescara. Camici monouso indosso e cartelli in mano: migliaia di infermieri stanno manifestando oggi nelle principale città italiane per lo sciopero nazionale indetto dal sindacato Nursind.
L’astensione dal lavoro contro “condizioni di lavoro inaccettabili” e per “stipendi dignitosi” è iniziata alle 7 e durerà 24 ore. A Roma alcune centinaia di infermieri si sono dati appuntamento in via di San Nicola De’ Cesarini, l’area pedonale vicino Largo Argentina, a pochi passi dalla sede del Dipartimento della Funzione Pubblica. ‘Non eroi ma professionisti’ e ‘siamo infermieri non prigionieri’, sono alcuni degli slogan riportati sui cartelli esposti nei sit-in e presidi in corso.
Manica alzata, laccio emostatico, siringa nella vena. Un prelievo di sangue è l’azione dimostrativa organizzata stamani dagli infermieri durante il presidio in corso a Roma per lo sciopero nazionale indetto dal sindacato Nursind. “Con questo gesto dimostrativo vogliamo dire che siamo arrivati a dare anche l’ultima goccia di sangue – spiega all’ANSA Andrea Bottega, segretario nazionale Nursind – In questi due anni e mezzo di pandemia stiamo dando tutto il possibile, ma la nostra professione in queste condizioni sta morendo. Chiediamo al Governo un impegno concreto per la valorizzazione economica e il miglioramento delle condizioni lavorative degli infermieri che oggi sono schiacciati da turni massacranti. Senza fatti concreti, nei prossimi anni in Italia, non ci sarà più il numero necessario di infermieri, perché i giovani non vogliono più intraprendere questa professione che ha alti rischi e grandi responsabilità, ma bassi stipendi. Se non saremo ascoltati – conclude – il prossimo mese non sarà più una giornata di sciopero, ma due o più”.