L’Aquila. “Non aprite quelle scuole”. Lo Snals (Sindacato nazionale autonomo lavoratori scuola, aderente alla Confsal) avverte del “grande pericolo che si annida dietro la scelta di riprendere le lezioni in presenza”. “Tornare nelle aule è pericolosissimo, una decisione grave che può determinare la ripresa dei contagi e, proprio per questo, va osteggiata” afferma il segretario regionale Snals, Carlo Frascari.
“Siamo tutti convinti dei danni che provoca la didattica a distanza, chiamarla didattica è solo retorica. Tuttavia, il ciclone della pandemia ha messo in luce nel nostro paese le carenze strutturali del sistema scolastico e di quello dei trasporti, che non possono essere risolte in pochi mesi” afferma Frascari. “Da questa semplice osservazione, e dai dati della diffusione del virus, deriva la nostra convinzione che la riammissione in presenza (sia pure parziale) degli alunni delle superiori ha il sapore di un azzardo che fonda le sue radici, sia a livello centrale che periferico, su una scommessa politica o peggio ancora demagogica”.
“La nostra regione, allo stato attuale, è una delle poche che scelgono di seguire l’indicazione del consiglio dei ministri, senza ulteriori proroghe sulla riapertura” ricorda Frascari. “Le rassicurazioni del governatore Marsilio e dell’Ufficio scolastico regionale non ci convincono, sia per la complessa organizzazione delle turnazioni al 50% (che investono anche i trasporti) sia per la scelta di non attendere almeno due settimane in una fase di nuovo aumento dei contagi. Ancora una volta ribadiamo che la campagna vaccinale dovrebbe essere anticipata per il personale della scuola e per gli studenti, prima di pensare ad una ripresa dell’intero sistema con una certa sicurezza, non dimenticando che già il 60% degli alunni frequentano regolarmente nel primo ciclo. Osserviamo anche che i danni provocati dalla mancata presenza a scuola sono almeno pari, in questa situazione di incertezza, a quelli provocati da una organizzazione temporanea e alternata della didattica che genera ansie e confusione tra alunni e docenti”.
“Infine registriamo, di nuovo, che gli apparati politici e amministrativi hanno ignorato l’interlocuzione con le forze sociali, nella nostra Regione in modo particolare. Non è certo questo un buon segno in vista delle sfide che ci attendono nei prossimi mesi e nei prossimi anni per costruire un sistema di istruzione più forte e capace di rispondere alle complesse esigenze dei nostri giovani” conclude Frascari.