Verona. La prima visita dopo il delitto. I genitori di Filippo Turetta, reo confesso dell’omicidio di Giulia Cecchettin avvenuto l’11 novembre scorso, hanno incontrato il figlio nel carcere di Montorio. Si sono trattenuti circa un’ora. Il giovane li ha abbracciati, ringraziandoli di essere andati a trovarlo. Nei giorni scorsi aveva chiesto di poterli vedere ma i due avevano finora rinunciato al colloquio.
“L’amavo, la volevo per me”
Turetta, difeso dagli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, è stato da poco interrogato dal Pm Andrea Petroni, che coordina l’indagine sul delitto. Interrogatorio durato nove ore, definito “esaustivo” dagli inquirenti. Il giovane ha proposto un racconto dettagliato, da cui sembrerebbe intravedersi la possibile linea difensiva di prospettare dubbi sulla premeditazione. “L’amavo, la volevo per me, non accettavo che fosse finita”, questo avrebbe dichiarato Turetta facendo riferimento a Giulia. E ribadito quanto già detto dinanzi al Gip Benedetta Vitolo circa la sua volontà di “pagare e scontare tutta la pena” per quanto commesso. A quanto dichiarato, non era stato capace di accettare che Giulia, lo scorso agosto, avesse posto fine alla loro relazione. Lei aveva cercato comunque di stagli vicino. Lui aveva tentato recuperare il rapporto, aveva minacciato il suicidio, aveva adottato comportamenti vissuti dalla giovane come violenza psicologica e di cui lei si era lamentata con le amiche. Alla fine, tre settimane fa, di ritorno da un centro commerciale, nel parcheggio vicino a casa della 22enne, “mi è scattato qualcosa, ho perso del tutto la testa”, avrebbe dichiarato Turetta.
Un telefono nell’auto
L’auto di Turetta, la Fiat Grande Punto nera con cui il giovane è fuggito dopo il delitto, è ancora in Germania, dove il giovane è stato arrestato. Dovrebbe essere riportata in Italia dopo il 10 dicembre. Al suo interno, è stato rivenuto un telefono sul quale si effettueranno accertamenti.
La coltellata mortale
Tra i punti da chiarire in sede investigativa: il momento e il luogo in cui è stata sferrata la coltellata mortale. Quella che ha reciso l’arteria basilare, nella parte posteriore del collo della vittima. È accaduto verso le 23,40, mentre lei scappava ed è caduta sbattendo la testa sul marciapiede? O in seguito, nell’auto? Dalle immagini delle telecamere acquisite agli atti e dai primi esiti dell’esame autoptico non risulterebbe ancora possibile stabilirlo.
Martedì il funerale di Giulia
Il funerale di Giulia si celebrerà martedì a Padova, nella basilica di Santa Giustina. “Abbiamo scelto una chiesa grande affinché arrivi un messaggio di grande partecipazione, lo abbiamo voluto così perché arrivi questo messaggio”. È quanto dichiarato dal padre della giovane, Gino Cecchettin. “Sto preparando un messaggio scritto che leggerò quel giorno”, ha aggiunto. “Non sono bravo con le parole, chiedetemi semmai di elettronica, ma sto cercando di dire le cose al meglio.”