L’Aquila.
C’erano anche molti abruzzesi nella strage di Nizza che festeggiava il 14 luglio. Almeno cinque gli abruzzesi scampati all’inferno, cinque storie, cinque diversi destini, testimoni di un dramma. A sfuggire all’attentato terroristico Alessandra Falcioni e suo marito Agostino Mazzocchi, entrambi di Colonnella, in provincia di Teramo, ma residenti da qualche anno a Clermont-Ferrand, in Francia. Stefania Marcello e suo marito Franco De Medio, di Francavilla, in vacanza a Cannes. Ha scelto di rimanere nella vicina Antibes, dove vive da molti anni anche l’ingegnere di Chieti, Lorenzo Carpineto, che ha così evitato di trovarsi nella carneficina. A quattro giorni dall’attentato terroristico sulla Promenade des anglais, le autorità francesi non hanno ancora diramato la lista ufficiale delle 84 vittime. Tra queste si teme ci siano almeno cinque italiani, di cui non si hanno più notizie: si tratta di Carla Gaveglio, di 48 anni, di Piasco (Cuneo); dei coniugi Angelo D’Agostino (71) e Gianna Muset (68), di Voghera (Pavia); e dei loro amici Mario Casati (90) e Maria Grazia Ascoli (77), milanesi. Parenti e amici hanno setacciato l’ospedale Pasteur, dove sono ricoverati i feriti, ma senza trovarne traccia. L’ultima speranza era legata alla Rianimazione, dove c’è ancora una persona non identificata, ma è un ventenne. Niente anche negli altri ospedali della Costa Azzurra. Il cerchio si stringe fatalmente. I funzionari del Consolato e dell’Unità di crisi della Farnesina ripetono all’unisono che si parla di persone “non rintracciate”. “A Nizza vivono tanti italiani, molti anziani, alcuni non hanno figli né parenti prossimi che potevano segnalare la scomparsa”, spiegano al consolato. Mentre la Farnesina in serata ha fatto sapere che sono “una decina” i connazionali coinvolti tra “irreperibili” e feriti, in attesa di informazioni ufficiali da parte delle autorità francesi.


