L’Aquila. “Prime chiusure domenicali delle attività produttive in Abruzzo, ora si pensi a una revisione generale della normativa”. Con queste parole l’assessore regionale Lorenzo Berardinetti ha commentato l’ok della III commissione consiliare, attività produttive, al progetto di legge “Disposizioni urgenti in materia di orari di apertura e chiusura delle attività di commercio al dettaglio”, di cui è stato primo firmatario. “Sono da sempre convinto che la vita sia fatta di tanti momenti diversi, di luoghi diversi, di contesti diversi: la famiglia, gli amici, il lavoro, la religione, lo sport, la città in cui vivi”, ha commentato Berardinetti, “c’è bisogno di ridare dignità al lavoro ed al riposo. La deregulation degli orari e dei giorni di apertura dei negozi, introdotta dal decreto Salva-Italia del 2011, che in teoria avrebbe dovuto rilanciare i consumi nazionali, non ha sortito l’effetto sperato, traducendosi in un eccezionale aggravio aggiuntivo per le PMI del commercio, in questi anni travolte dalla crisi”.
“La totale liberalizzazione degli orari”, continua, “non ha fatto crescere i consumi, il Pil né l’occupazione, ma ha favorito esclusivamente il trasferimento di quote di mercato dal commercio urbano alla grande distribuzione organizzata, spesso espressione di società multinazionali. Ad essere penalizzati infatti sono stati non solo per i lavoratori, che si sono visti privare del riposo domenicale e festivo, ma anche per i piccoli negozi indipendenti che, a partire dal fattore lavoro, non sono stati in grado di competere con le aperture 24 ore su 24, sette giorni su sette, praticate dalla grande distribuzione. Regolamentare le aperture festive e domenicali, come stiamo provando a fare con questa proposta di legge, che prevede l’obbligo di chiusura per tutti i giorni festivi e per dodici domeniche durante l’anno, ritengo che sia un giusto incontro fra le esigenze della distribuzione di città, dei consumatori e degli iper esistenti, senza l’obbligo di fatto di aprire ogni domenica come avviene oggi, vuol dire difendere l’identità italiana, che nulla ha a che fare con la tradizione americana dei negozi sempre aperti”.
“Mi rendo conto”, continua, “che sarebbe però illogico chiedere il blocco totale delle aperture domenicali, occorre invece una nuova regolamentazione, che dia l’opportunità di restare aperti quando il mercato lo richiede, ma che tuteli il diritto dei cittadini, dei lavoratori e della piccola distribuzione commerciale ulteriore e più approfondito discorso meritato inoltre le vendite on line. Auspico,che il consiglio regionale, accolga favorevolmente e in tempi rapidi questo importante provvedimento”.