L’Aquila. L’albero e il presepe sono due segni che continuano ad affascinare piccoli e grandi. L’albero, con le sue luci, ricorda Gesù che viene a rischiarare le nostre tenebre, la nostra esistenza spesso rinchiusa nell’ombra del peccato, della paura, del dolore. E ci suggerisce un’ulteriore riflessione: come gli alberi, così anche gli uomini hanno bisogno di radici”. Così papa Francesco nell’udienza nell’Aula Paolo VI in cui ha ringraziato i donatori dell’Albero di Natale e del Presepio allestiti in Piazza San Pietro.
“Poiché solo chi è radicato in un buon terreno, rimane saldo, cresce, ‘matura’, resiste ai venti che lo scuotono e diventa un punto di riferimento per chi lo guarda. Ma senza radici nulla di ciò avviene: senza basi salde si rimane traballanti. È importante custodire le radici, nella vita come nella fede”, ha detto, aggiungendo: Ecco che cosa ci ricorda l’albero di Natale!”.
Passando poi al presepe, “che ci parla della nascita del Figlio di Dio fattosi uomo per essere vicino a ciascuno di noi”, il Pontefice ha sottolineato che “nella sua genuina povertà, il presepe ci aiuta a ritrovare la vera ricchezza del Natale, e a purificarci da tanti aspetti che inquinano il paesaggio natalizio. Semplice e familiare, il presepe richiama un Natale diverso da quello consumistico e commerciale, è un’altra cosa; ricorda quanto ci fa bene custodire dei momenti di silenzio e di preghiera nelle nostre giornate, spesso travolte dalla frenesia”.
Secondo Francesco, “il silenzio favorisce la contemplazione del Bambino Gesù, aiuta a diventare intimi con Dio, con la semplicità fragile di un piccolo neonato, con la mitezza del suo essere adagiato, con il tenero affetto delle fasce che lo avvolgono”. “Radici e contemplazione: l’albero ci insegna le radici, il presepe ci invita alla contemplazione. Non dimentichiamo questi due atteggiamenti umani e cristiani”, ha detto il Papa ‘a braccio’.
“Se vogliamo festeggiare davvero il Natale riscopriamo attraverso il presepe la sorpresa e lo stupore della piccolezza di Dio, che non nasce nei fasti dell’apparenza, ma nella povertà di una stalla. Per incontrarlo bisogna raggiungerlo lì, dove Egli sta; occorre abbassarsi, occorre farsi piccoli, lasciare ogni vanità”, ha aggiunto.
All’udienza erano presenti le Delegazioni ufficiali dei luoghi di origine del Presepe e dell’albero, provenienti rispettivamente da Sutrio, in Friuli-Venezia Giulia e da Rosello, in Abruzzo. Partecipava anche una Delegazione del Guatemala – guidata da Mario Bucaro Flores, ministro delle Relazioni Estere – che ha allestito il presepe nell’Aula Paolo VI. In particolare, per il Presepe artistico – realizzato interamente in legno – hanno presenziato, tra gli altri, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e il sindaco di Sutrio, Manlio Mattia. Presepe e albero di Piazza San Pietro saranno inaugurati questo pomeriggio.