Pescara. I carabinieri del Nas di Pescara, con l’avvicinarsi di Ferragosto, hanno eseguito in questi giorni numerose ispezioni nei confronti di imprese alimentari abruzzesi, vicine a zone balneari a forte presenza turistica.
In provincia di Chieti, i Nas hanno denunciato un ristoratore e sequestrato circa 100 chili fra prodotti carnei, vegetali e paste ripiene, poiché insudiciate e in cattivo stato di conservazione.
Nei locali del ristorante a servizio di un villaggio turistico, i carabinieri hanno rinvenuto diversi alimenti ricoperti da muffe, con data di scadenza oltrepassata di validità e conservati a temperatura ambiente, nonostante l’etichetta prevedesse la conservazione in frigorifero.
Al termine di un’altra ispezione, nel ristorante di uno stabilimento balneare, i Nas hanno segnalato alla procura di Vasto il responsabile dell’esercizio per aver omesso di indicare sul menù la reale origine congelata-surgelata degli alimenti, inducendo così in inganno la clientela.
Nel corso di un servizio notturno, svolto con la collaborazione della Capitaneria di Porto di Ortona, i Nas hanno individuato, su un tratto di spiaggia della costa teatina, due attività abusive di somministrazione di alimenti e bevande. Gli ispettori hanno documentato la presenza di sedie e tavolini posizionati da due stabilimenti balneari, direttamente sulla spiaggia, in assenza di notifica preventiva all’autorità competente. Il personale del Dipartimento di Prevenzione della Asl ne ha disposto l’immediata sospensione.
In provincia di Pescara i Nas, unitamente a personale del Sian della Asl, hanno ispezionato una gastronomia etnica da asporto, con possibilità di consumazione sul posto, frequentata da bagnanti e villeggianti. La cucina, peraltro con aerazione insufficiente, presentava gravi carenze igienico-sanitarie e organizzative. Accumuli di rifiuti e presenza di unto sotto le attrezzature e agli angoli del pavimento, oltre che la presenza di un lavabo monovasca, utilizzato promiscuamente per la pulizia delle stoviglie e dei vegetali, hanno imposto l’adozione di un provvedimento urgente di sospensione dell’attività. L’esercizio potrà riaprire al pubblico solo dopo che l’autorità competente avrà verificato il ripristino delle condizioni igieniche.
Dall’inizio dell’estate il Nas abruzzese, a tutela della salute di frequentatori, turisti e bagnanti, ha ispezionato 21 stabilimenti balneari delle coste teramana, pescarese e teatina. Per 11 sono scattati provvedimenti di sospensione, dovuti alle gravi carenze igienico-sanitarie riscontrate, con sanzioni che, nel complesso, superano i 50mila euro. Cinque ristoratori sono stati denunciati: tre per frode in commercio e due per alimenti in cattivo stato di conservazione o insudiciati. Rinvenuti 150 chili di alimenti conservati in modo non idoneo, che sono stati avviati alla distruzione.