L’Aquila. “Movida nel week end? Noi non curiamo gli imbecilli”, il messaggio, forte, lanciato attraverso Facebook perchè possa giungere direttamente ai giovani, che in questi giorni popolano la movida notturna di molte città dal Nord al Sud spesso incuranti dei comportamenti anti-Covid a partire dall’uso delle mascherine.
Gli autori sono i medici dell’associazione ‘Nessuno tocchi Ippocrate’, ma un appello-provocazione
arriva anche da un rianimatore che su Facebook scrive, “Non curo i cretini”. Sotto attacco, ha spiegato il presidente dell’associazione anestesisti-rianimatori (Aaroi), Alessandro Vergallo, “è la movida, da noi ribattezzata ‘Covida’, perchè rappresenta un altissimo rischio di contagio da Covid-19”.
“In tutta Italia si sono registrati assembramenti davanti ai locali della movida del sabato sera, per colpa di qualcuno retrocederemo alla FASE 1? Noi non curiamo gli imbecilli!”, è il post di ‘Nessuno tocchi Ippocrate’, associazione da anni impegnata contro il fenomeno della violenza ai danni dei
camici bianchi. Una provocazione per scuotere le coscienze dei giovani, per dire loro che i medici
cureranno sempre tutti ma è “assurdo farsi artefici di nuovi contagi per incuranza”.
Spopola anche il post di Carlo Serini, rianimatore all’ospedale San Carlo di Milano, “Io faccio l’anestesista rianimatore per tutti, belli e brutti, bianchi e neri, grandi e piccoli, Italiani e stranieri, insomma non si guarda (giustamente) in faccia a nessuno. Ma non faccio l’anestesista rianimatore per i cretini. Cari cretini, eliminatevi come preferite che fate un favore all’umanitá. Ma non chiedeteci ancora di rivedere e rivivere i tre mesi appena trascorsi, a causa del vostro cretinismo. Io sono in terapia del sonno per sedare e sopire incubi, insonnie e risvegli dopo tre mesi in un ospedale Covid: e voi che fate? L’aperitivo. Cretino é una diagnosi (e oggi arriva gratis), non un insulto”.