Firenze. Mario Vanni, uno dei due “compagni di merende” condannati per alcuni dei delitti del serial killer che, negli anni Settanta e Ottanta, insanguinava le campagne toscane, conosceva l’identità dell’omicida? O nutriva, in tal senso, qualche sospetto? È l’eventualità che si delinea a ridosso di una recente conferenza stampa, successiva al deposito dell’istanza di revisione proprio della condanna inflitta a suo tempo a Vanni. È quanto riportato dal quotidiano on line Ok Mugello!
Alla conferenza stampa in questione ha preso parte anche il nipote di Mario Vanni, Paolo, al quale un giornalista ha rivolto la seguente domanda: “Che idea s’è fatto lei del mostro, nella sua testa, chi era il mostro, che figura poteva essere chi faceva questi delitti?”
E Paolo Vanni ha risposto: “Io la figura ce l’ho nella mente ma non la posso descrivere, perché non son mica certo, ce l’ho nella mente.”
Giornalista: “Ma un nome? O diciamo una sagoma?”
Paolo Vanni: “Una fisionomia, una sagoma, il nome e tutto, però …”
Giornalista: “Ma abitava dalle sue parti questo mostro?”
Paolo Vanni: “No un po’ più in là.”
Giornalista: “E’ ancora vivo questo mostro?”
Paolo Vanni: “Credo di sì.”
È intervenuto un secondo giornalista: “E perché si è fatto questo convincimento?”
Paolo Vanni: “E’ così, è venuto dalle cose che via via si sono propagate.”
Secondo giornalista: “Lo conosceva suo zio? Questo che ritiene un mostro?”
Paolo Vanni: “Si, credo di sì, perché mio zio faceva il postino a Mercatale, sicché credo si conoscessero.”
Il primo giornalista è quindi tornato a chiedere: “E non è Pacciani questo suo mostro?”
Paolo Vanni: “Non posso dire, non so.”
Dunque, è emerso un elemento finora rimasto in ombra che potrebbe rivelarsi utile ai fini dell’indagine? O si tratta solo di supposizioni e congetture, relative a fatti e persone di cui si conserva un ricordo ormai sbiadito a causa del tanto tempo trascorso?
Non siamo ovviamente in grado, allo stato, di formulare una valutazione conclusiva in proposito. Auspichiamo, in ogni caso, approfondimenti. Allo scopo, dichiara il reporter e documentarista Paolo Cochi, uno dei massimi esperti del caso, consulente tecnico del legale che assiste il familiare di una delle vittime dell’omicida: “Il Vanni potrebbe sapere delle cose interessanti circa l’identità del mostro, da quanto dichiara ai giornalisti sembra sapere molte cose. Ho chiesto alla Procura di convocarlo a sommarie informazioni.” Il consulente ha infatti inoltrato la relativa richiesta al Pm Beatrice Giunti. Attendiamo sviluppi.