Chieti. È stato aperto un fascicolo per omicidio colposo sulla morte del 35enne avvenuta a San Giovanni Trentino in provincia di Chieti avvenuta dopo essere stato immobilizzato con il Taser.
Un vicenda che ha fatto esplodere di nuovo le polemiche sul suo utilizzo. Il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Affari costituzionali della Camera, Filiberto Zaratti, chiede chiarimenti al Viminale. «Per noi l’uso di questo mezzo deve essere abolito: non si può rischiare la vita in questo modo». Per Mauro Palma,
garante dei diritti dei detenuti, «non è accettabile che l’operazione per ricondurre alla calma una persona in evidente stato di agitazione» si concluda «con la sua morte».
A ribattere è il segretario generale dell’associazione sindacale carabinieri Unarma, Antonio Nicolosi “Un’altra boutade di ferragosto”.
Lo ha detto a LaPresse, Antonio Nicolosi, segretario generale Unarma, associazione sindacale carabinieri, riferendosi ad un 35enne, con problemi psichiatrici, morto durante un trasporto in ambulanza, dopo essere stato sedato e a seguito di una difficile operazione dei carabinieri di Chieti che hanno usato la pistola elettronica sul giovane in grave stato di agitazione.
“Ecco i buonisti sempre contro le forze di polizia e i manufatti che servono per la sicurezza dei cittadini – ha aggiunto il sindacalista – Ribadiamo che il taser nulla c’entra con la morte del cittadino a Sambuceto di San Giovanni Teatino (Chieti). Comprendiamo che l’opposizione debba essere sempre contro a prescindere, ma sulla morte di un cittadino ci va rispetto, così come su chi opera per la sicurezza dei cittadini – ha continuato il segretario – Riteniamo che la politica debba prima accertarsi sui fatti e poi intervenire. Purtroppo in questo
Paese la campagna elettorale è sempre rigogliosa – ha concluso Nicolosi – Ci vuole rispetto per gli operatori di polizia che anche ieri, giornata di ferragosto, vigilano sulla sicurezza dei cittadini”.