Montesilvano. Si è tenuta nella mattinata odierna una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica al Comune di Montesilvano, presieduta dal prefetto, Di Vincenzo. Presenti il sindaco, De Martinis, il questore, Liguori, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Barbera, il tenente colonnello Pastorelli, comandante provinciale pro tempore della Guardia di Finanza.
Montesilvano, con oltre 53.000 abitanti, è il terzo comune più grande della regione, che durante la stagione estiva vede raddoppiare le presenze. L’andamento della criminalità, tenuto conto della dimensione del comune e ferma restando la gravità del recente episodio che ha visto coinvolto un noto imprenditore e la sua famiglia, non presenta livelli di particolare allarme. Dall’analisi dei dati emerge che la percentuale di reati ogni 100mila abitanti si attesta al 3,11%, inferiore anche rispetto al dato provinciale di 3,32%.
L’attività delle forze di polizia è incisiva e costante, come testimoniato dalle 20 persone arrestate, soltanto dall’arma dei carabinieri, nell’ultimo quadrimestre, e dai 15 kg di stupefacente sequestrati nello stesso periodo. Tra le iniziative più recenti finalizzate a contrastare il degrado urbano vi è lo sgombero dell’edificio di via Lazio, 61, che presentava una situazione di degrado che si è protratta per anni.
Al fine di rafforzare la sicurezza sul territorio, il Comune di recente ha potenziato di 7 unità il personale della polizia locale e ha elaborato un progetto di potenziamento del sistema di videosorveglianza al fine di incrementare, sulla base del bando del ministero dell’interno, l’attività di controllo sul territorio comunale. Nel corso della riunione è stata sottolineata l’importanza che il progetto di potenziamento della videosorveglianza contenga un collegamento con il sistema di riconoscimento delle targhe del ministero dell’Interno.
In tal senso, è stato segnalato al sindaco che nella giornata di ieri si è tenuta una riunione di coordinamento, presieduta dal prefetto, Di Vincenzo, e alla quale, oltre ai vertici delle forze di polizia, hanno partecipato i rappresentanti dell’Anas e della società Autostrade, al fine di proporre, in un’ottica di contrasto alla criminalità itinerante, il collegamento dei sistemi video di controllo del traffico sulle autostrade al sistema di riconoscimento delle targhe del ministero dell’Interno. In merito al grave episodio che ha visto coinvolto un noto imprenditore e la sua famiglia, prosegue incessantemente l’attività investigativa dell’arma dei carabinieri.