Montelapiano. Nel cuore della Val di Sangro, arte, cultura e valorizzazione del territorio attraverso l’espressione artistica con una nuova opera arricchisce l’antico borgo di Montelapiano. la “terrazza d’Abruzzo” abitato da sole 82 anime. Alle 22 di Ferragosto, in Piazza Croce sarà inaugurata la Scala Maggiore dell’artista Rita Fantini Montelapiano (Chieti): “Quei 22 gradini di memoria”.
Sarà un Ferragosto particolare, all’insegna dell’innovazione e della memoria attraverso l’espressione intima artistica di chi questi luoghi li contempla, li vive e li ama. In Piazza Croce, alle 22 si terrà l’inaugurazione de “La Scala Maggiore”, opera dell’artista Rita Fantini. Rita Anna Maria Stella Fantini, in arte Rita Fantini, incisore bozzettista filatelico del Poligrafico dello Stato, che coltiva molteplici attitudini artistiche, quali scultura, bassorilievo, dipinto a olio e a tempera; ha realizzato tanti francobolli e ottenuto diversi premi. L’evento si inserirà nel gioioso contesto della festa del paese al centro delle vacanze estive. Questo piccolo borgo poco noto diventa così ancor più un gioiello dell’Abruzzo meridionale, tra gli splendidi paesaggi che lo circondano, le chiese ottocentesche e una struttura suggestiva per i visitatori che vi possono fare tappa.
La Scala si erige dal centro della piazza del paese e accoglie chi arriva con una moltitudine di colori che possono dare diverse emozioni; consta di 22 gradini, le cui alzate sono interamente decorate in ceramica. La scala è un’opera che racchiude elementi molto intimi della sua attività e dei suoi sentimenti, tanto che ha dedicato i 22 gradini a persone care della sua famiglia. Rita Fantini si è liberamente ispirata a varie scuole artistiche e di ceramica: da quella di Vietri a quella di Caltagirone, all’antica scuola di Faenza e di Laterza, quella olandese di Delf. Alcuni gradini sono decorati con elementi liberamente ispirati ai frammenti degli antichi portali realizzati dagli scalpellini di Montelapiano, arte qui molto in voga nei tempi passati.
“L’idea è nata dalla volontà di rappresentare dei frammenti di portali in pietra, reperti archeologici
riferiti alla scuola degli scalpellini che aveva sede proprio a Montelapiano, trasformandoli in opere
artistiche”, spiega Rita Fantini, “Volevo creare una eco di un’attività remota e trasformarla in
un’altra forma d’arte. Ho voluto mettere la mia arte a disposizione del paese in forma volontaria”.