L’Aquila. Arriva nelle sale cinematografiche “Monte Corno” di Luca Cococcetta, Premio del pubblico “Miglior Film di Alpinismo – Rotari” al 72esimo Trento Film Festival (2024).
Prodotto da Visioni Future e dal Club alpino italiano, il film, distribuito da Wanted Cinema, racconta la prima salita del Gran Sasso d’Italia (2912 metri), effettuata nel 1573 dall’ingegnere militare Francesco De Marchi, interpretato da Massimo Poggio.
Fu un’impresa epica per il suo tempo, una delle prime ascese documentate della storia dell’alpinismo nel documentario da Hervé Barmasse attraverso una ricostruzione dettagliata e immagini spettacolari. La narrazione in fiction si intreccia con interventi di esperti che approfondiscono il contesto storico dell’epoca e le sfide dell’ascensione alla montagna che De Marchi riteneva essere la più alta d’Italia.
“Quand’io fuoi sopra la sommità, mirand’all’intorno, pareva che io fussi in aria, perché tutti gli altissimi Monti che gli sono appresso erano molto più bassi di questo”, sono le parole lasciate da Francesco De Marchi.
“Monte Corno” (72’, genere storico-alpinistico) uscirà in sale cinematografiche selezionate dal 17 febbraio 2025, con prime proiezioni al cinema Movieplex dell’Aquila e al cinema Galliera di Bologna.
La programmazione delle proiezioni è in continuo aggiornamento sul sito di Wanted Cinema: https://www.wantedcinema.eu/it/article/monte-corno—pareva-che-io-fussi-in-aria
«Girare un film di montagna in costume è stata una esperienza unica.» dice il regista Luca Cococcetta « Immaginare lo spirito di quest’uomo rinascimentale, la sua volontà di salire, per trentadue anni ci aveva provato, la vetta più alta d’Italia, a sua detta, ci porta in una dimensione epica dell’alpinismo. E’ un racconto fondativo dello spirito di avventura che ha poi caratterizzato dal ‘700 in poi l’alpinismo come lo conosciamo oggi. Massimo Poggio è entrato perfettamente nel personaggio e ha dato uno spessore vivo al racconto in fiction che ricostruisce la vicenda. Hervè Barmasse ci ha regalato una elegante ascesa al Corno Grande, una sequenza davvero bella da vedere sul grande schermo.»
«La realizzazione del film nasce da una collaborazione tra il Club alpino italiano e Visioni Future per raccontare la storia della prima salita al Gran Sasso», afferma Angelo Schena, componente del Comitato direttivo centrale del Cai. «Grazie alla ricostruzione delle ambientazioni naturali, che in buona parte non sono cambiate da allora, e all’ampio utilizzo di costumi che richiamano l’abbigliamento dell’epoca, “Monte Corno” accompagna lo spettatore in un viaggio nel tempo, in un periodo storico in cui andare in montagna non era facile. Ho apprezzato particolarmente l’intervento di Hervé Barmasse, che ha ripercorso la via di salita di Francesco De Marchi evidenziando le difficoltà che si potevano incontrare in quel periodo storico, quando i primi salitori delle montagne andavano veramente verso l’ignoto».
Schena ricorda che “Monte Corno”, su input del Senatore Guido Liris, è stato presentato lo scorso 18 dicembre al Senato della Repubblica, riscuotendo l’apprezzamento dei Senatori presenti.
Oltre al Premio del pubblico al festival di Trento, “Monte Corno” è stato selezionato al Cervino Cinemountain 2024 e ha ricevuto una Menzione speciale al Sestriere Film Festival, al Verona Mountain Film Festival e al Mountain International Swiss Film Festival. Figurano poi il premio come miglior documentario al Ponza Film Festival e al Madonie Film Award di Palermo.
Il film è stato realizzato con il contributo della Direzione generale Cinema e audiovisivo e della Regione Abruzzo
Sinossi
Il 19 agosto del 1573 Francesco De Marchi scala con una piccola spedizione la vetta impervia e rocciosa del Corno Grande realizzando un’impresa epica per il suo tempo: raggiungere una vetta per la curiosità di salire quella che lui riteneva la montagna più alta d’Italia. A 450 anni dall’impresa, il film racconta, narrato dalle stesse parole di Francesco De Marchi, la scalata, con una dettagliata ricostruzione in fiction, attraverso immagini spettacolari della salita sulla roccia calcarea del Corno Grande. Intrecciato alla fiction vi è un racconto documentaristico in cui esperti e conoscitori dell’impresa, come Vincenzo Brancadoro, gli storici Stefano Ardito e Roberto Mantovani, l’alpinista Hervè Barmasse, il geologo Mario Tozzi, ci parlano, sui luoghi stessi della scalata alla vetta del Gran Sasso, della figura storica del De Marchi e dei temi da lui trattati: l’ascesa e le sue difficoltà, la misurazione della vetta e la geografia dei luoghi, lo stato del ghiacciaio del Calderone, i commerci di lana e pelli che avvenivano tra L’Aquila e Teramo, passando per Campo Imperatore. Protagonista assoluto è il Gran Sasso d’Italia, il massiccio montuoso più alto degli Appennini.