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Modifica all’ordinanza di sicurezza balneare, gli imprenditori della costa teramana: “Così piu difficile reperire bagnini”

Giulio Catalucci di Giulio Catalucci
11 Maggio 2025
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Teramo. Gli operatori balneari della costa Teramana denunciano in questi giorni una sfida significativa per l’esercizio della loro attività imprenditoriale, in seguito alla modifica improvvisa all’ordinanza di sicurezza balneare.

 

È morto Alfonso Mascitelli, dirigente Asl 1 e politico abruzzese 

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Questo cambiamento, emanato dopo la comunicazione del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, modifica infatti la durata della stagione balneare che ora è più estesa: inizierà il 17 maggio e terminerà il 21 settembre, differendo dalla precedente che andava dal 31 maggio al 15 settembre.

 

Di conseguenza, i gestori degli stabilimenti balneari devono predisporre la presenza di bagnini già dalla metà di maggio. Questo è motivo di preoccupazione per i balneari.

“La situazione presenta difficoltà particolari – dichiara Gabriele Albani, vicepresidente CO:BA – poiché la figura del bagnino, almeno nelle nostre zone, è costituita per lo più da giovani studenti di scuole superiori o università che accedono per la prima volta nel mondo del lavoro, compatibilmente con le loro esigenze scolastiche. Inoltre, situazione è stata ulteriormente compromessa dall’entrata in vigore del decreto Ministeriale 85/2024 che ha di fatto diminuito del 60% l’ingresso nel mondo del Salvataggio di nuovi Assistenti Bagnanti. In altre parole, non ci sono bagnini a sufficienza per garantire un servizio di sicurezza di ben 10 ore giornaliere, dalle 9:00 alle 19:00, con una postazione ogni 150 metri di arenile”.

Simone Tommolini Presidente dell’Associazione Operatori Turistici Martinsicuro – continua: “a complicare ulteriormente il quadro, è la decisione, già vigente dallo scorso anno, che esclude la necessità per le amministrazioni rivierasche di garantire il servizio di salvataggio sulle spiagge libere. Ciò crea una disparità di trattamento tra i bagnanti delle spiagge non in concessione rispetto a quelle gestite”.

Gli operatori segnalano una carente concertazione tra le Capitanerie, la Regione e gli stessi operatori, che li obbliga a posticipare ufficialmente l’apertura della stagione balneare al 1º giugno. Fino ad allora, ombreggi e attrezzature resteranno inutilizzabili. In aggiunta, in virtù del principio di uniformità che muove la missiva ministeriale del ministro dei Trasporti, si richiede di uniformare l’orario ad 8 ore di servizio di sicurezza balneare giornaliere, come le altre regioni dell’Adriatico centrale ed Emilia-Romagna.

Si auspica anche che le difficoltà attuali vengano prontamente affrontate dalla politica locale e regionale al fine di garantire la normale fruizione degli arenili e promuovere una collaborazione più efficace e concreta tra tutte le parti interessate”, conclude.

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