Pescara. Il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo ha rinunciato alla tutela dell’Igt Terre dell’Aquila. Lo ha stabilito l’Assemblea dei soci che nei giorni scorsi ha votato il provvedimento. La decisione si è resa necessaria dopo il disaccordo di alcuni produttori aquilani in contrasto con la cancellazione delle 8 Igt nell’ambito della ridefinizione delle denominazioni di origine, il cosiddetto Modello Abruzzo che ha modificato i disciplinari del vino nella direzione della semplificazione e della valorizzazione territoriale.
Il modello prevede l’abbinamento delle menzioni Superiore e Riserva alle 4 sottozone provinciali (Terre dell’Aquila, Colline Pescaresi, Colline Teramane e Terre di Chieti) per le 4 Doc regionali, e la cancellazione delle 8 Igt.
“L’obiettivo del Modello Abruzzo è stato quello di valorizzare i territori attraverso le Doc più che nelle Igt. Le nostre 4 Doc regionali sono state impreziosite con l’inserimento delle sottozone provinciali, mentre l’Igt sarebbe dovuta diventare unica. Dato che un gruppo di produttori non ha voluto rinunciare all’Igt Terre dell’Aquila”, spiega il presidente del Consorzio Alessandro Nicodemi, “il Consorzio a questo punto per dare un’unità di messaggio, ha dovuto rinunciare alla sua tutela. Voglio precisare che il Consorzio non ha rinunciato alla valorizzazione del territorio aquilano, dal momento che l’appellazione Terre dell’Aquila è stata valorizzata traslandola nella Doc Abruzzo, Montepulciano, Trebbiano e Cerasuolo d’Abruzzo. Tuttavia come Consorzio non possiamo raccontare quella appellazione nelle Doc e poi anche nell’Igt. Mentre le altre sette Igt verranno cancellate, la ottava non sarà cancellata, resterà in auge, ma non sarà più oggetto di tutela da parte del Consorzio”, conclude Nicodemi.