L’Aquila. La procura della Repubblica di Rieti ha aperto un’inchiesta sul suicidio del lavoratore aquilano Franco Eleuteri, 62 anni, trovato morto dalla moglie in casa nella frazione reatina di Vazia il 28 maggio scorso. L’ipotesi di reato è di istigazione al suicidio: il fascicolo per ora è contro ignoti. Eleuteri, che aveva tre figli e un nipote di 3 anni, lavorava da 12 anni nel reparto macelleria di uno dei due supermercati Carrefour dell’Aquila, quello di via Panella. Le indagini sono scattate in seguito al ritrovamento della lettera, sequestrata dalla magistratura, lasciata dall’uomo, che si è sparato un colpo di fucile alla testa, nella quale sarebbero spiegati i motivi che lo avrebbero spinto a togliersi la vita: in particolare avrebbe, secondo fonti legali, collegato il gesto estremo al mobbing subito nell’ambito lavorativo.
Quindi, dietro la morte di Eleuteri, che aveva fatto da poco domanda di prepensionamento, potrebbero esserci problemi nell’ambiente di lavoro, forse legati a delle lotte interne al supermercato della catena di grande distribuzione. Nel punto vendita nello scorso mese di marzo c’è stato un avvicendamento alla direzione, passata da Maurizio Panepucci a Salvatore Cardella. “Nella lettera che Franco ha lasciato c’è scritta la verità su questa vicenda – spiega la moglie, Marina Alberti, che ha trovato il marito senza vita -. Verità che dovrà venire fuori, ma se così non sarà, io continuerò a battermi. Non posso non fare giustizia per quanto successo a mio marito”. L’azienda, nel frattempo, ha avviato un’indagine interna, per valutare specifiche situazioni all’interno del punto vendita, precisando inoltre che Eleuteri aveva “passione e professionalità per il lavoro”.