L’Aquila. Missione culturale in Giappone per la scrittrice aquilana Laura Benedetti, docente di Letteratura italiana alla Georgetown University di Washington (Usa). Un viaggio che ha toccato Tokio, Osaka, l’antica capitale Kyoto ed altre città del grande Paese del Sol Levante. Su invito di Stefano Fossati, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Osaka, venerdì scorso 27 luglio ha tenuto presso la Sala conferenze dell’IIC nella seconda città del Giappone un’apprezzata relazione sulla scrittrice Elena Ferrante e sul suo ultimo romanzo “L’amica geniale”. Annunciata con grande evidenza, la conversazione della prof. Benedetti, studiosa del mondo letterario femminile sin dal Rinascimento, si è soffermata sull’amicizia intima tra due donne sullo sfondo della costa amalfitana. Questo il tema del romanzo L’amica geniale, il capolavoro di Elena Ferrante, una delle scrittrici italiane degli ultimi anni più conosciute a livello internazionale. Una serie di quattro volumi che ripercorre sessant’anni di storia italiana, dal dopoguerra alla Seconda Repubblica, attraverso le vicende di due personaggi femminili, una storia di amicizia profonda sin da bambine in grado di rimanere salda, pur attraversando le fasi difficili della vita di una donna. Motivo dell’invito è la traduzione in giapponese dei primi due volumi della tetralogia L’amica geniale. Titolo della conferenza “L’amica geniale di Elena Ferrante: un’amicizia che cresce in un’Italia che cambia”. In estrema sintesi, queste le principali annotazioni dell’articolato intervento svolto dalla professoressa Benedetti. “I quattro romanzi che compongono la serie L’amica geniale ripercorrono sessant’anni di storia italiana, dal 1950 al 2010, dal dopoguerra alla Seconda Repubblica, attraverso le vicende di due personaggi, Elena e Lila, che si incontrano da bambine per intrecciare un legame privilegiato. Presto divenute l’una il punto di riferimento dell’altra, le due affrontano le tappe cruciali della vita – relazioni, maternità, lutti – rimanendo legate anche quando le vicende personali sembrano portarle in direzioni diverse. Elena Ferrante mette risolutamente al centro della narrazione l’amicizia tra due donne – un sentimento, come scrisse Virginia Woolf, tradizionalmente ignorato dalla letteratura – indagandone i complessi nodi di affetto e rivalità, dedizione e emulazione. Il primo volume esplora il nascere di questo legame in una Napoli ancora sconvolta dalla seconda guerra mondiale, in un quartiere popolare e violento da cui le due protagoniste cercano di evadere per vedere il mare e vivere una magica avventura che mette in evidenza le loro somiglianze e differenze. Storia personale e storia nazionale, dialetto e lingua ufficiale si intrecciano nel delineare una vicenda che affonda le sue radici nel carattere di una città per rivolgersi ai lettori del mondo intero”. Laura Benedetti ha parlato in italiano, con la traduzione in giapponese di Miko Nakai. Domenica scorsa, su invito del prof. Hideyuki Doi, Laura Benedetti è stata a Kyoto, alla Ritsumeikan University, per una conferenza su Torquato Tasso. Il titolo dell’intervento “Dalla Gerusalemme terrena alla Gerusalemme celeste: Torquato Tasso e il poema di una vita”, svolgendo il suo intervento in italiano, senza traduzione. L’occasione è stata utile per conoscere più da vicino la situazione della cultura italiana in Giappone e la diffusione della nostra lingua. Ne ha parlato con il professor Doi, avendo da lui puntuali ragguagli che dimostrano quanto sia amata ed apprezzata la nostra cultura e la lingua italiana. “In Giappone – ha affermato il professor Doi – esistono più di 700 università, tra cui oltre 100 hanno corsi di italiano. All’Associazione di Studi Italiani in Giappone, fondata nel 1950, aderiscono più di 300 soci professionisti tra italianisti, storici e storici dell’arte. Da noi, alla Ritsumeikan University che è un ateneo privato, abbiamo 44 corsi di italiano – lingua, storia, arte – in Lettere, con circa 300 iscritti.” Anche singolari “scoperte” ha potuto fare Laura Benedetti nel corso del suo viaggio in Giappone, iniziato l’11 luglio e che terminerà a fine mese. Tra le simpatiche cose osservate, a cena alcuni giorni fa nella piccola città di Takayama, ha avuto la sorpresa di un cameriere che parlava italiano. “Gli ho chiesto dove l’avesse imparato – riferisce Laura – e mi ha risposto: qui” A Kyoto, capitale del Giappone per oltre un millennio fino a metà Ottocento, città di un milione e mezzo di abitanti, Laura ha potuto anche osservare come negozi e ristoranti facciano a gara per usare nomi italiani: tra le “perle” notate il ristorante “Pecora” – chissà se pure con gli arrosticini abruzzesi -, la “Trattoria De Cecco” e addirittura un parrucchiere “Hair L’Aquila”.
Laura Benedetti è nata e cresciuta a L’Aquila. Dopo una Laurea in Lettere con il massimo dei voti all’Università “La Sapienza” di Roma, ha continuato i suoi studi in Nord America, conseguendo in Canada un Master of Arts alla University of Alberta e un Ph.D. alla Johns Hopkins University di Baltimora (Usa). Ha insegnato 8 anni alla Harvard University di Cambridge (Usa) e dal 2002 alla Georgetown University di Washington (Usa), dove attualmente è professore ordinario. Come direttrice del dipartimento di italiano dal 2009 al 2015 ha organizzato numerosi convegni e seminari, spesso in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura di Washington. Ha pubblicato, tra l’altro, una monografia su Torquato Tasso (La sconfitta di Diana. Un percorso per la “Gerusalemme liberata”), gli atti di due convegni (Gendered Contexts: New Perspectives in Italian Cultural Studies) e l’edizione di un trattato rinascimentale (Giovambattista Giraldi Cinzio, Discorso dei romanzi). I suoi articoli spaziano dalla letteratura medievale alla produzione narrativa più recente, che ha seguito da vicino per dieci anni quale curatrice della voce “letteratura italiana” per l’Encyclopedia Britannica Year in Review. Il suo volume The Tigress in the Snow: Motherhood and Literature in Twentieth-Century Italy ha ricevuto nel 2008 il Premio Internazionale Flaiano per l’italianistica, mentre la sua traduzione inglese dell’ultimo lavoro di Lucrezia Marinella (Venezia, 1571 – Venezia, 1653) Esortazioni alle donne e agli altri se a loro saranno in grado, corredata di un’introduzione e di un apparato critico di oltre quattrocento note, ha reso di nuovo accessibile questo rarissimo volume. Recente l’ingresso di Laura Benedetti nella narrativa: il suo primo romanzo Un paese di carta (Pacini Editore, Pisa, 2015), molto apprezzato da critica e lettori, traccia il percorso di tre generazioni di donne tra l’Italia e gli Stati Uniti. Nel 2017 ha pubblicato, sempre per l’Editore Pacini, il romanzo Secondo piano, presentato in Italia e negli Stati Uniti. Intensa la sua attività per la Georgetown University nell’organizzazione e direzione di Summer School in Abruzzo, in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila, e di due convegni tematici tenutisi all’Aquila, con relatori dei due atenei. Per la sua attività di studiosa e per il suo impegno nella diffusione della cultura italiana, Laura Benedetti è stata insignita nel 2014 del premio “Wise Woman” dalla National Organization of Italian American Women di Washington DC e della Medaglia d’oro conferitale nel 2015 a Boston dalla Federazione delle Associazioni Abruzzesi in Usa.
Laura Benedetti rientrerà il primo agosto a L’Aquila, dove si fermerà ancora per un mese. Il 3 agosto, a Tagliacozzo, per i suoi meriti culturali e professionali, in una suggestiva cerimonia in Piazza dell’Obelisco, sarà insignita dal Consiglio Regionale d’Abruzzo dell’onorificenza di “Ambasciatore d’Abruzzo nel mondo”. Insieme a lei riceveranno il prestigioso riconoscimento lo scienziato, fisico del clima, prof. Filippo Giorgi – premio Nobel per la Pace con Al Gore per le ricerche sui cambiamenti climatici realizzate all’ICPP –, il Comandante Generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi e il prof. Rony Pedro Colanzi, medico, docente universitario e direttore della Facoltà di Medicina a Santa Cruz, in Bolivia.