L’Aquila. “Il terremoto del 6 aprile 2009, oltre alle vittime, ai danni al patrimonio edilizio e architettonico e alle attività economiche e produttive, ha colpito profondamente un intero sistema amministrativo e sociale. Oggi sono qui tra voi per rinnovare la vicinanza a L’Aquila, ai suoi abitanti, alle sue forze sociali, ai molti che con le azioni concrete, anche le più semplici che in questi anni sono diventate tremendamente complicate, hanno contribuito a rimettere in piede questo splendido gigante ferito”. Così il ministro per la Giustizia Andrea Orlando intervenendo oggi nel capoluogo abruzzese all’inaugurazione dell’anno accademico 2016/2017 dell’Università degli Studi L’evento si è svolto nell’aula magna del nuovo Polo di Economia in località Acquasanta, struttura concessa proprio dal dicastero di via Arenula in quanto parte delle strutture giudiziarie per i minorenni. Il Guardasigilli ha lodato l’opera di rinascita post¬terremoto portata avanti, ha detto, da “voi, docenti e studenti dell’ateneo aquilano, a partire da coloro tra voi che, soltanto un mese dopo il sisma, ripresero le attività didattiche e di ricerca, certamente in modo precario, con travaglio enorme, che per non piccoli aspetti continua ancora oggi. Voglio dirvi però ¬ ha aggiunto ¬ che avete dato un segnale che non è servito soltanto alla vostra comunità”. Secondo il ministro, “un segnale diventato il testimone che altri nostri concittadini hanno ereditato in una staffetta drammatica che, ancora questa estate e poi poche settimane fa, ha segnato un’altra tappa nel Lazio, nelle Marche, nell’Umbria e ancora in parte dell’Abruzzo”.
“L’anno accademico che andiamo a inaugurare rappresenta il primo anno di ritorno quasi completo alla normalità”. Così la rettrice dell’Università dell’Aquila, Paola Inverardi. “In questi anni si è rafforzata la consapevolezza che l’università e il sistema della ricerca, infrastruttura della conoscenza, sono l’elemento determinante per abilitare un nuovo sviluppo territoriale dopo il terremoto del 2009” ha detto Inverardi nel suo “bilancio di metà mandato 2013-2019. “Nel triennio appena terminato l’Università ha attivato un ampio spettro di iniziative che, in accordo con l’agenda strategica di mandato, hanno riguardato l’attività di formazione, l’attività di ricerca, le iniziative volte a favorire lo sviluppo locale e l’organizzazione interna dell’ateneo”. Inverardi ha ricordato che si è ripartiti “da una situazione dove l’accordo di programma emergenziale con il ministero era al termine e si doveva necessariamente decidere come reintrodurre le tasse dopo sei anni di esenzione e come recuperare il ritardo nell’applicazione delle norme rispetto al resto del sistema universitario”. Tra gli obiettivi rivendicati, “un nuovo accordo di programma con il Miur che garantisce stabilità di bilancio per il triennio 2015-2017 con un budget complessivo analogo a quello degli anni scorsi”, “l’attività didattica ripensata alla luce delle normative di accreditamento, cercando comunque di mantenere la più ampia offerta possibile, seppure in una situazione di crescente carenza di docenti” e inoltre “abbiamo raddoppiato l’investimento di ateneo sui dottorati di ricerca e sugli assegni di ricerca”. Tra le criticità, “l’andamento degli immatricolati, quindi degli iscritti, ha avuto una brusca discesa in corrispondenza dell’introduzione dei numeri programmati locali su 4 corsi di studio per i quali l’ateneo non aveva i requisiti di sostenibilità, combinata con la reintroduzione delle tasse”. Tuttavia, sempre secondo Inverardi, “i dati preliminari di questo anno sulle immatricolazioni mostrano una ripresa molto incoraggiante, in particolare nei corsi di laurea ingegneristici e scientifici”. Altro problema, “i dipendenti continuano a diminuire e così sarà a norme attuali fino al 2018 e oltre. Allo stesso tempo l’età media aumenta, 53,9 anni i docenti, 52,3 anni il personale tecnico amministrativo”. Come correttivi, “abbiamo effettuato 77 progressioni di carriera e abbiamo reclutato 6 nuovi docenti” mentre “abbiamo concluso l’iter di tre concorsi per personale tecnico amministrativo e prenderanno servizio il prossimo mese 12 nuovi colleghi”. Sit-in di degli studenti dell’Unione degli universitari (Udu) oggi a L’Aquila per segnalare che “lo slogan caro alla rettrice ‘Università dell’Aquila, dove si studia e si partecipa’ è, nella realtà, un mero specchietto per le allodole: con le nuove modifiche dello Statuto – dicono ¬ il Consiglio studentesco sarà declassato e svuotato di ogni possibilità di incidere sulle scelte dell’Ateneo riguardanti gli studenti”. Una protesta, dunque, contro la rettrice, Paola Inverardi, e la governance di ateneo. Durante la cerimonia di inaugurazione ha preso la parola il presidente del consiglio studentesco, Marco Bosica, per illustrare i temi della protesta. “Gli studenti non sono coinvolti nelle discussioni circa le tematiche studentesche, i servizi loro dedicati, la dislocazione delle sedi universitarie. Il progetto di tornare a essere città universitaria non ci coinvolge”. Bosica ha invitato quindi la rettrice e il sindaco, Massimo Cialente, anch’egli presente, a “prendere atto degli esiti negativi di questi anni di esclusione degli studenti dai tavoli di confronto: nessun servizio aggiuntivo per gli studenti, il polo del centro ancora privo di tutte le necessità, trasporto urbano totalmente inadeguato, autobus notturno cancellato, nessuna politica di cittadinanza diffusa nei temi dell’accesso alla cultura, agli spazi, alle strutture sportive, quota Tasi per gli universitari al massimo. Sul fronte della cittadinanza questi tre anni sono il buio totale”.