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Milioni di litri d’acqua sprecati: massima criticità a Chieti, tra le province peggiori d’Italia

Alessandra Ciciotti di Alessandra Ciciotti
20 Giugno 2022
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Roma. Quasi un miliardo di metri cubi d’acqua potabile sprecati ogni anno, più di un terzo di tutta l’acqua a disposizione: al di là dei problemi dovuti alla siccità, ogni volta che si parla di acqua l’Italia si trova di fronte una delle questioni irrisolte da decenni, quella della dispersione delle risorse. In Abruzzo è Chieti ad avere il triste primato della dispersione maggiore, pari al 71,6%.

 

L’ultima, impietosa fotografia l’ha scattata l’Istat nel ‘Rapporto acqua 2022’, un focus diffuso a marzo in occasione della Giornata mondiale dell’acqua che contiene i risultati di diverse indagini e analisi condotte dall’istituto. Stando dunque al rapporto, non tutta l’acqua potabile che viene distribuita nei 109 capoluoghi di provincia e nelle città metropolitane (dove risiede il 30% dell’intera popolazione) viene effettivamente erogata all’utente finale. Anzi: nel 2020, ultimo dato disponibile, sono stati immessi in rete 2,4 miliardi di metri cubi di acqua – vale a dire 370 litri per abitante al giorno – e ne sono stati erogati 1,5 miliardi di metri cubi per usi autorizzati agli utenti finali, pari a 236 litri al giorno per ogni abitante. Dunque sono andati persi 0,9 miliardi di metri cubi, il 36,2% di tutta l’acqua immessa in rete. Unico dato positivo, se così si può dire, è che la percentuale era del 37,3% nel 2018 e del 39% nel 2016.

“Le perdite totali di rete – scrive l’Istat nel report – hanno importanti ripercussioni ambientali, sociali ed economiche, soprattutto per gli episodi di scarsità idrica sempre più frequenti”. Perdite che “sono da attribuire a fattori fisiologici presenti in tutte le infrastrutture idriche” ma anche alla “vetustà degli impianti, prevalente soprattutto in alcune aree di territorio, e a fattori amministrativi, riconducibili ad errori di misura dei contatori e ad allacci abusivi, per una quota che si stima parti al 3% delle perdite”. Secondo l’Istat in più di un capoluogo su tre si registrano perdite totali superiori al 45% ma la situazione non è uguale in tutta Italia. Le condizioni di massima criticità sono state registrate a Siracusa (67,6%), Belluno (68,1%), Latina (70,1%) e Chieti (71,6%). Perdite inferiori al 25% si rilevano invece in un comune su cinque, mentre in 7 i valori sono sotto il 15%: Macerata (9,8%), Pavia (11,8%), Como (12,2%), Biella (12,8%), MIlano e Livorno (13,5%) e Pordenone (14,3%).

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