L’Aquila. Sono in tutto 86.363 gli stranieri residenti in Abruzzo, su una popolazione complessiva di 1.326.513 abitanti: la popolazione migrante rappresenta il 6,5% del totale regionale (4% la media del Sud Italia). Le persone straniere residenti in Abruzzo sono quadruplicate negli ultimi 15 anni: erano 21.400 nel 2001 (+32% nel 2003 e +25,9% nel 2007). Lieve l’incremento nel 2015: nel 2014 erano 86.245 e nel 2013 84.285. I dati, relativi al 2015, sono contenuti nel ‘Dossier statistico immigrazione 2016’ dell’Idos, presentato stamani. L’incidenza della popolazione migrante su quella complessiva risulta differenziata: si va da poco piùdel 5% nelle province di Pescara e Chieti, al 7,7% in quella di Teramo e all’8,0% dell’Aquila. Sono nell’Aquilano i comuni con la maggior incidenza di stranieri: a San Pio delle Camere, 700 abitanti, sono circa un terzo del totale. Vi sono poi cinque comuni – Anversa degli Abruzzi, Poggio Picenze, Cansano, Pizzoli e Fossa – dove l’incidenza sfiora un sesto. Le quattro province abruzzesi hanno tutte una quota tra un quinto e un quarto della popolazione straniera residente: poco al di sotto del 25% Pescara (20,4% e 17.639 presenze) e Chieti (23,8% e 20.584) e appena al di sopra Teramo (27,7% e 23.957) e L’Aquila (28,0% e 24.183). Nelle province dell’Aquila e di Pescara il numero degli immigrati nel 2015 è diminuito rispettivamente di 174 e di 114 unità, mentre in quella di Teramo è aumentato di 17 unità e in quella di Chieti di 389 unità. I migranti provengono per il 70,9% dall’Europa (il 41,1% dall’Ue), per il 14,6% dall’Africa, per il 9,8% dall’Asia, per il 4,7% dal continente americano (il 4,3% dall’America centromeridionale) e per lo 0,1% dall’Oceania. Nel loro insieme, gli immigrati in Abruzzo costituiscono il 15,2% degli stranieri insediatisi nel Sud della penisola. Quanto all’appartenenza religiosa, secondo la stima del Dossier Statistico Immigrazione, tra i cittadini stranieri prevalgono i cristiani (58,8%, di cui cattolici 15,6%) e i musulmani (31,2%). L’incidenza delle donne tra gli immigrati è in aumento rispetto all’anno precedente e si situa al 54,8%, quota superiore alla media nazionale di oltre due punti. Se inizialmente gli immigrati che arrivavano in Abruzzo erano costretti ad “arrangiarsi” ¬ rileva l’indagine ¬ negli ultimi anni è prevalso l’inserimento dei migranti nel commercio, seguito dall’industria e dall’agricoltura. Si registra infatti una netta preponderanza degli impieghi nel settore terziario (48,9%), una buona quota nel settore industriale (33,1%) e una non modesta presenza in quello primario (10,6%). Gli immigrati hanno inciso per poco meno di un quarto sia su tutte le assunzioni effettuate sia sulle nuove assunzioni. Il 9% delle imprese operanti in Abruzzo è gestito da stranieri (13.363 aziende).